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Che concorrenza nel centrocampo Toro

Undici giocatori per quattro posti: questa è la situazione del centrocampo granata dopo la fine del mercato estivo 2009, durissima annata per le trattative pallonare, egregiamente condotta da Foschi in una situazione...

Redazione Toro News

"Undici giocatori per quattro posti: questa è la situazione del centrocampo granata dopo la fine del mercato estivo 2009, durissima annata per le trattative pallonare, egregiamente condotta da Foschi in una situazione difficile. Il Torino si è trovato, al termine dell’ultima stagione, con un organico di 33 elementi: il direttore sportivo ha portato avanti un’insperata opera di sfoltimento, che ha portato non solo alle cessioni di peso (eppur definitive e retribuite) di Barone, Rosina, Amoruso ed altri, ma anche -non meno importanti- di una pletora di giocatori non di primo piano, da Masiero a Moro.

"Eppure, nemmeno il lavoro dell’esperto dirigente ha potuto ridurre più di tanto la rosa di centrocampisti che Stefano Colantuono ha ora a propria disposizione: undici giocatori, appunto. Di questi, due sono i trequartisti (Gasbarroni e Leòn) per i quali vige un discorso particolare, come particolare è la posizione in campo che occupano; anche Belingheri e Di Michele potrebbero ricoprire il ruolo, ma gli interpreti classici sono loro due. Restano altri tre posti, in mezzo, con nove giocatori a disposizione.

"Quando si dice che l’abbondanza di scelte non è mai un problema, si dice una banalità e si commette un errore: errore che è stato vissuto sulla pelle anche dal Toro, che per i “troppi galli” (mutuando le parole di Marco Pisano) ha pagato qualcosa, in termini di risultati. Si pensi alla difficile gestione del trio Rosina-Di Michele-Recoba, quasi sempre per un solo posto. L’abbondanza può dunque creare problemi, ma se gestita al meglio rimane una ricchezza; e Colantuono pare uomo dal polso e dalle doti morali e psicologiche tali da poter riuscire in questo difficile compito.

"Dei nove granata di centrocampo, l’unico che sembri avere il posto garantito è Massimo Loviso. Regista della squadra cercato a lungo in sede di mercato, alle sue spalle c’è il solo baby Gorobsov, talentuoso ma non ancora sufficientemente maturo. Ed ecco che il discorso si riduce principalmente ai due “scudieri” del costruttore di gioco e del trequartista, elementi che non sono veri laterali ma che potrebbero essere le vecchie “mezzali” del calcio. In rigoroso ordine alfabetico: Belingheri, Bottone, Coppola, Diana, Säumel, Vailatti, Zanetti. Sette per due ruoli, la concorrenza certo non manca. Il mister ha puntato finora sul primo e l’ultimo dell’elenco: Zanetti pare in recupero dopo un’annata buia, Belingheri non ha entusiasmato ma bisogna certamente concedergli tempo.

"Chi scalpita, e lo fa a modo suo (cioè con la grande grinta che lo contraddistingue, anche in allenamento), è Manuel Coppola, ultimo arrivato ma potenziale nuovo titolare in questo Torino bisognoso di corsa e polmoni per affrontare con il giusto spirito la Serie B. Il nazionale austriaco Säumel, finora, non viene valutato allo stesso modo da Colantuono, quarto tecnico in un anno sulla panchina granata e quarto tecnico (se si esclude il primo periodo De Biasi) a riservargli lo stesso trattamento. Considerate alternative, per quanto valide, i giovani Bottone e Vailatti, e infine ecco che l’ultimo miracolo dell’allenatore potrebbe essere il recupero di Diana: se tornasse il giocatore della Sampdoria e della Nazionale, chiaramente ogni discorso di concorrenza a centrocampo sarebbe immediatamente chiuso.