Ci sono rapporti che riescono ad andare al di là del semplice tifo. Si tratta di rispetto e di memoria storica, quella che molti tifosi del Chelsea avevano dimostrato di avere nella loro prima visita a Torino tre anni fa e che hanno rinnovato anche ieri.Perché nelle ultime ore sta girando la foto di quella maglia di un celeste vivo appoggiata sulla lapide del Grande Torino a Superga, con quella scritta ‘Respect’ capace di racchiudere tutto in sette semplici lettere. Spacciarla per attuale sarebbe un falso storico, ché risale alla precedente visita dei londinesi in città tanto da essere anche immortalata al MUseo del Grande Torino di Grugliasco. Ma in ogni caso ci risulta che anche ieri siano stati in molti a salire sul Colle non solo per avere una vista da cartolina, ma sopratutto per rendere omaggio ad una squadra unica, capace di unire trasversalmente tifosi in tutto il mondo.Un bel gesto, come tanti ce ne vorrebbero in un mondo del tifo incapace tropo spesso di inquadrare i fatti nelle giuste prospettive. Ma anche un gesto che sembra dimostrare come il sentimento di antijuventinità, voluto e semplicemente naturale, sia sempre vivo. Magari da oggi lo coltiverà anche Roberto Di Matteo che quella maglia non ha mai vestito e che in seguito alla sconfitta patita ieri sera è stato cacciato dal Chelsea, con una panchina che probabilmente verrà consegnata a Rafa Benitez.Intanto oggi alle 14.30 davanti allo Juventus Stadium ci sarà l’intitolazione ufficiale del corso che si chiamerà Gaetano Scirea abbandonando la denominazione ‘Grande Torino’. Quella dei tifosi granata, che pretendono eguale trattamento e rispetto, è una battaglia sacrosanta. Ma da combattere con le parole e con civiltà. Cominciando a dare una dimostrazione concreta già da oggi.
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Chelsea, un omaggio profondo
Ci sono rapporti che riescono ad andare al di là del semplice tifo. Si tratta di rispetto e di memoria storica, quella che molti tifosi del Chelsea avevano dimostrato di avere nella loro prima visita a Torino tre anni fa e che hanno...
Redazione TN
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