"Da ieri, il Torino ha un nuovo capo degli osservatori. Tre novità in una: la prima è rappresentata dal suo arrivo, appunto; la seconda dalla sua nazionalità; la terza dalla sua età. Il nuovo membro dello staff granata è infatti straniero, per la precisione spagnolo, ed è giovanissimo: ha appena 28 anni.Si chiama Javier Rico Ribalta Sanchez, e l’ha portato a Torino il ds Mauro Pederzoli, che con lui ha lavorato a Liverpool.
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Chi è il nuovo capo degli osservatori
Da ieri, il Torino ha un nuovo capo degli osservatori. Tre novità in una: la prima è rappresentata dal suo arrivo, appunto; la seconda dalla sua nazionalità; la terza dalla sua età. Il nuovo membro...
"Ribalta Sanchez, barcellonese poliglotta (parla quattro lingue), è giovane ma già esperto. Ha lavorato in patria iniziando dal basso (tre diverse società, partendo dalla terza categoria), dove è stato il più giovane ds del Paese, e prima di poter passare in Liga ha ricevuto la chiamata da Pederzoli, suo amico (si erano conosciuti per caso a Barcellona, città della moglie del dirigente del Toro) ed estimatore, per la Premiership: a Liverpool, dove si sarebbe fermato tre anni.
"Per i Reds ha lavorato con l’attuale ds granata sotto la direzione di Eduardo Macia, 34 anni, formando un trio giovane (come in Italia è raro accada) ed affiatato. A Rafa Benitez hanno portato una gran quantità di potenziali campioni in erba. Tre di questi sono già in prima squadra (Agger, Insua e Leiva), altrettanti non sono attualmente in organico ma vi hanno già esordito (Plessis, Roque e Leto, quest’ultimo ora in prestito all’Olympiakos), mentre su altri a Liverpool contano di poter puntare per il futuro ed altri ancora fanno carriera in Championship.
"A Torino, Javier Ribalta Sanchez svolgerà un ruolo per lui inedito, quello di responsabile degli osservatori (sul cui numero garantisce essere ampio), ma nei fatti non cambieranno di molto i suoi compiti: seguire i giocatori indicati da Pederzoli, suggerirne di nuovi, tenere gli occhi aperti. Lo manda Pederzoli: c'è da fidarsi. Lavorerà per la prima squadra ma anche per la Primavera, nell’ottica di un Toro sempre più giovane, dai giocatori ai dirigenti; tanto è vero che le sue prime considerazioni sull’organico di Novellino, oltre che per i 4-5 più noti, sono state per Ogbonna, Rubin, Dzemaili, Abate. La linea verde inizia dalle fondamenta.
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