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Cinque sostituzioni, cosa cambia per Longo? Scelte obbligate e cambi da anticipare

L'approfondimento / Impensabili cinque cambi troppo ravvicinati nel finale di gara. E con la rosa corta le alternative ai titolari sono poche...

Alberto Giulini

La notizia era nell'aria ormai da diverse settimane, ma nella giornata di ieri è arrivata anche la comunicazione ufficiale: gli allenatori, per questo finale di stagione, avranno a disposizione cinque sostituzioni. Una notizia sicuramente positiva anche per Longo, considerando il contesto generale di caldo e stanchezza in cui si concluderà il campionato. Ma come potrebbe usufruirne il tecnico granata?

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CAMBI NEL FINALE - Nelle prime tre gare sulla panchina granata, Longo è stato solito utilizzare le sostituzioni soprattutto nei finali di gara. I dati elaborati da Opta rivelano infatti che il minuto medio del primo cambio è stato il 68'. Più nello specifico, ben sei degli otto cambi che Longo ha effettuato nelle sue prime tre partite da tecnico del Torino sono arrivati nell'ultimo quarto d'ora di gara. Scelte che dovranno cambiare in questo finale di campionato: le finestre in cui effettuare le sostituzioni rimarranno pur sempre tre (più l'intervallo), ma è difficile immaginare cinque sostituzioni troppo ravvicinate. Il rischio sarebbe infatti quello di andare a togliere troppi equilibri alla squadra, che nel giro di pochi minuti potrebbe ritrovarsi diversa per la metà dei suoi giocatori di movimento. Si pensi, tanto per citare un caso granata, ai tre cambi contemporanei di Mihajlovic nel derby del 2016: la Juve si portò in subito in vantaggio mentre il Toro doveva ancora risistemarsi in campo.

SCELTE OBBLIGATE - Per quel che riguarda quelli che potrebbero essere i cambi, bisogna partire dal presupposto che la rosa del Toro è estremamente corta. Ipotizzando ad esempio la squadra in campo con il 3-4-3, in panchina rimarrebbero infatti due centrali, un esterno, un centrocampista, due esterni d'attacco ed una punta senza contare i giovani aggregati dalla Primavera. Le scelte saranno dunque quasi obbligate, considerando anche che difficilmente si modifica una difesa a gara in corso. Chi potrebbe trarre vantaggio dalle cinque sostituzioni sono i giovani della Primavera: giocando ogni tre giorni è facile che non manchino per loro le occasioni di scendere in campo.

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ANDAMENTO STAGIONALE - Andando a prendere in considerazione l'intera stagione, considerando anche la gestione Mazzarri, emergono dati precisi sui giocatori più impiegati dalla panchina. Il cambio più utilizzato è stato Diego Laxalt, subentrato in dodici occasioni, seguito a ruota da Meité (10), Zaza (8) e Millico (6). Gli stessi Laxalt e Zaza sono stati quelli ad aver disputato più minuti da subentranti: 271' per l'attaccante e 257' per l'esterno tornato al Milan. Il giocatore più richiamato in panchina? Domina Simone Verdi (sostituito 15 volte su 17), seguito da Baselli (10 su 16) e Berenguer (9 su 13). Ma ora, con cinque sostituzioni e gare ogni tre giorni in piena estate, sarà tutta un'altra storia. A Longo il compito di sfruttare nel migliore dei modi questa nuova opportunità concessa agli allenatori.