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Cioffi: ‘Il Toro è il mio Real Madrid’

E’ una delle nuove torri centrali a disposizione del mister De Biasi, giunto a Torino dopo essere stato protagonista dei match più infuocati della stagione nelle fila del Mantova. Fiorentino purosangue, 30 anni, 193 cm per 83 kg di...

Redazione Toro News

E’ una delle nuove torri centrali a disposizione del mister De Biasi, giunto a Torino dopo essere stato protagonista dei match più infuocati della stagione nelle fila del Mantova. Fiorentino purosangue, 30 anni, 193 cm per 83 kg di schiettezza e simpatia, Gabriele Cioffi arriva puntuale all’appuntamento con l’intervista, appena finito l’allenamento. Fuori dal tendone della sala stampa risuonano i canti da doccia dei suoi compagni, a conferma che il morale della truppa granata è alto. Giunto a 30 anni sul grande palcoscenico della serie A sa di avere la sua grande occasione, ciò nonostante ricorda che fin dagli esordi nel campionato interregionale considerava “ogni ritiro come una grandissima opportunità di crescita”.

Cioffi, com’è stato l’approccio con Torino ?

E’ una piazza importante, calorosa come quella di Firenze. E’ un onore essere qui e il fatto di potersela giocare alla pari con gente che fino a due anni fa vedevo solo in tv è già motivo di orgoglio. Inoltre tutte le volte che vado in campo so di dover giocare per due…

Cosa vuol dire ?

Per me la serie A era un sogno, ma lo era anche per mio fratello Matteo, difensore come me, che però ha avuto molta più sfortuna e infortuni e non ce l’ha fatta. Oggi gioca in interregionale nel San Bonifacio. Il destino ha scelto me, darò il massimo anche per lui.

Com’è andato l’incontro con Doudou dopo la scazzottata della finale ?

Dopo due giorni è venuto lui a parlarmi e ci siamo chiariti. Io non so portare rancore e poi in campo ce le siamo dati tutti e due, non è che io sono un santo e lui è il diavolo. Fa parte del gioco, quando ci siamo parlati mi è sembrato sincero e ho visto che ha l’occhio pulito. E poi cominciare una nuova avventura tenendosi il broncio non era molto salutare.

Vuol dire che siete diventati amici ?

Uè no! Uno per diventare mio amico deve farne di strada, siamo compagni di squadra e ci rispettiamo, ci marchiamo persino sui calci d’angolo, certo con cui più di attenzione che in passato (sorride ndr.)

Qual è la sua miglior caratteristica in campo ?

Sono un giocatore fisico non un tecnico, darò l’anima per compensare le doti tecniche non eccelse.

Obbiettivi per la stagione ?

Ha ragione il mister quando dice che il paletto lo indichiamo quando lo abbiamo raggiunto e poi passiamo a quello successivo. Ha ragione anche quando dice che adesso siamo in vetta alla piramide, se vogliamo rimanerci dobbiamo lottare con tutte le nostre forze.

Ieri sera il mister alla presentazione parlava anche di obiettivi da raggiungere alti come il Monte Rosa…

Non c’è problema, vado anche sugli ottomila se me lo dicono. Sono qui per giocarmela al meglio e farò tutto quello che mi verrà chiesto.

C’è un compagno con cui le piacerebbe giocare in particolare ?

Da quando ho cominciato a giocare in interregionale, sono abituato a considerare ogni mio compagno un campione, pertanto chiunque arrivi è il benvenuto. Possono anche comprare mezzo Real Madrid, a me va bene lo stesso.

C’è un compagno con cui ha già legato di più ?

Non ho ancora avuto modo di conoscere a fondo le persone, diciamo che sono tutti molto simpatici e disponibili, poi è chiaro che ci sono personaggi come Jimmy Fontana che è più estroverso. Adesso c’è un buon ambiente, si ride, si scherza e va bene. E poi il posto è ottimo per lavorare bene.

Da tifoso viola, come valuta la vicenda di Luca Toni ?

Toni è un campione ed è un cavallo da corsa che ha sfoderato numeri colossali. Se la società non riesce a reggere i suoi ritmi e le giuste richieste che avanza, fa bene ad andarsene. In fin dei conti a 30 anni gli hanno offerto l’opportunità di un contratto tre volte superiore, la possibilità di lottare per la Champions e lo scudetto. Certo a Firenze non la vivranno bene perché sono tifosi molto caldi come a Torino, ma lui fa bene a cercare di cogliere l’opportunità che l’Inter gli offre.