Del passato di Antonio Conte e Walter Mazzarri si è discusso molto, ma è interessante il retroscena che riporta il Corriere della Sera. Un campionato fa l'allenatore pugliese era a riposo e all'ombra della Mole seguiva con attenzione il lavoro del collega granata. Si recava anche al "Grande Torino" pur cercando di non destare troppo l'attenzione, visto che le sue fortune - sia da calciatore che da allenatore - Conte le ha costruite nell'altra sponda di Torino, quella bianconera.
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Conte-Mazzarri, è un gioco a specchi: “E Antonio ha studiato il gioco di Walter”
Verso il match / I due allenatori si conoscono e hanno un sistema di gioco simile ma sempre in evoluzione
I due allenatori hanno in comune diversi aspetti del proprio gioco. Entrambi partono dallo stesso presupposto: si attacca per fare gol. Un diktat ovvio ma la convinzione di entrambi si basa che questo sia determinato non dal numero degli attaccanti ma dalla capacità che si ha di aggredire l’avversario. Entrambi si sfideranno con due punte con caratteristiche simile: Belotti-Verdi contro Lukaku-Lautaro. Il loro sistema di gioco
Oggi ci proveranno con squadre a specchio e stessi sistemi di gioco (3-5-2). Conte, però, è considerato un tecnico votato all’attacco, fama nata dal 4-2-4 degli esordi. Mazzarri (presunto) difensivista già alla Reggina sceglieva un 3-4-1-2, che si evolve in continuazione. Entrambi partono da uno stesso principio. Si attacca per fare gol, ovvio. Questo però è determinato non dal numero degli attaccanti ma dalla capacità che si ha di aggredire l’avversario. Entrambi si sfideranno con due punte (Belotti-Verdi contro Lukaku-Lautaro), con giocatori di identiche caratteristiche e con l’ossessione (organizzata) di recuperare palla.
Il tecnico dell'Inter conosce molto bene il Toro, squadre della quale lo avevano colpito tre particolari: la media dei soli 7 passaggi che Izzo e compagni permettevano di fare all’avversario prima di recuperare il pallone; il miglior indice di pressing nei primi 60 metri avversari; la capacità di recuperare in soli 12” la palla persa. Un modo moderno di interpretare il calcio e Mazzarri è consapevole di questo, così come lo stesso Conte. Tra queste statistiche positive, ce n'è una che fa capire i problemi della squadra piemontese che si protraggono dalla scorsa stagione: la terza peggior percentuale tra le chiare occasioni da gol create e le reti segnate. Le occasioni non sono mancate, ma era l'attacco ad essere poco concreto e la stessa storia sembra ripetersi in questa stagione, anche se la partita contro il Brescia ha dato un segnale positivo in tal senso.
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