Ora, grazie al parziale accoglimento del ricorso presentato dalla società, Rolando può finalmente lavorare per tornare in campo già nella partita contro il Padova, insidioso scontro al vertice che precede quello contro il Pescara zemaniano. Come ha già avuto modo di dichiarare il capitano ha una voglia matta di tornare in campo per aiutare i compagni a risolvere una sterilità offensiva che qualcuno definisce “preoccupante” ma che di fatto, come ben esposto da Ogbonna nella sua conferenza stampa, non allarma la squadra alla luce dei risultati e della classifica.
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Contro il Padova riecco Bianchi
Quando in una squadra come il Torino, in un momento di magra per gli attaccanti, la difesa sopperisce con gol pesanti, allora ci si può anche permettere il lusso di “aspettare” un bomber come Rolando Bianchi, senza andare in...
Senza dubbio il siluro di Parisi contro il Livorno ha dato una boccata d’aria non indifferente a una squadra che rischiava di presentarsi al doppio confronto contro Padova e Pescara con quattro pareggi consecutivi sulle spalle, circondata da un clima che iniziava a farsi agitato, in un ambiente che oscilla ancora troppo repentinamente dall’ottimistico entusiasmo alla depressione cronica.
Riecco Bianchi dunque, quello che si prende botte e gomitate tenendo in apprensione la difesa avversaria per 90’ più recupero. Il suo rientro è senza dubbio molto importante per un reparto che non vanta uno stato di forma eccezionale. Antenucci a parte, Sgrigna ed Ebagua sono alla ricerca della smalto che è mancato in questa prima parte del campionato.
In particolare Giulio, che ha avuto un’importante occasione partendo titolare negli ultimi due turni, pare meno in palla rispetto alle precedenti apparizioni; ha dimostrato di aver perso un po’ di gamba, sbagliando appoggi e stop che hanno fatto girare la testa a molti tifosi.
Il rientro del capitano prima e la sosta natalizia poi faranno bene anche a lui, che saprà sicuramente rendersi utile nel corso delle prossima partite di questo lungo, lunghissimo campionato.
(Foto: M. Dreosti)
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