di Franco Lioi
toro
Cronaca di una giornata granata
di Franco Lioi
Giornata memorabile quella del 4 maggio. La sveglia è puntata alle 7.30. Colazione veloce e poi via, verso il Filadelfia. All'arrivo trovo già un bel numero di persone che attende...
Giornata memorabile quella del 4 maggio. La sveglia è puntata alle 7.30. Colazione veloce e poi via, verso il Filadelfia. All'arrivo trovo già un bel numero di persone che attende l'apertura della porta del Tempio del calcio granata. Tappa di rito: il caffè allo Sweet.
Aspettando l'apertura mi fermo a guardare le bellissime immagini che rivestono il perimetro del Filadelfia. Un collage di foto e pensieri che raccontano la Storia del Toro. Bellissime. I cancelli, nel frattempo si aprono. Il Filadelfia rivive. I banchetti sono ben forniti. Maglie, sciarpe, bandiere e anche un pizzico di storia della franchigia più famosa di Italia. La gente c'è, nonostante la cadenza settimanale. La giornata è soleggiata con un'arietta che rende piacevole la passeggiata tra le bancarelle. La mattinata scorre veloce tra chiacchiere e risate con chi si è spaccato la schiena per far sì che l'evento riuscisse. Organizzazione perfetta. Filadelfia tirato a lucido e accoglienza da oscar. Il tutto servito dagli Ultras. Gli UG e gli altri Gruppi della Maratona.
Mezzogiorno arriva e il profumo della carne alla griglia risveglia l'appetito. Tra una passeggiata e l'altra vado a trovare Davide alla Trattoria. Neanche un posto dove sedersi. Lui è visibilmente affaticato, ma sempre con quel sorriso in bocca. La gente, aspettando la consumazione mormora. E i discorsi sono quelli gentilmente offerti dai giornali. La g..ve (niente! Quella parola proprio non riesce ad uscire dalla mia bocca!) e le notizie di cronaca che la riguardano e forse si perderanno in qualche stanzetta buia e polverosa.
Le 15 arrivano in fretta. I bambini non vedono l'ora di giocare. Già, i bambini: i veri protagonisti di questa giornata. Le piccole promesse che giocano sul prato che fu dello squadrone di Capitan Mazzola. E a sentirli, a fine torneo, cantare i cori della Maratona...beh...a chi frequenta la Curva...han fatto venire le lacrime agli occhi e la pelle d'oca. Sentimento e passione.
Tra i bambini ecco le vecchie glorie del Toro. Per chi, come me, è nato nel '73 vedere Paolo Pulici (senza nulla togliere agli altri campioni presenti, ci mancherebbe) e sentirlo parlare, è stato il massimo. Un sogno. Lui, l'inimitabile. Gente di altri tempi, quella di Paolino Pulici. Gli occhi del Paolino sono gli stessi che ho visto nei filmati. La luce è la stessa. Non è cambiato niente! Gli ho chiesto quando ci avrebbe portato un ragazzo degno di Paolo Pulici. La risposta è stata secca: "...Ho provato a portare due ragazzi (uno dei quali era Pazzini ndr)...se li sono lasciati scappare!", chiaramente risentito nei confronti della gestione pre Cairo. E così quelle giovani promesse sono volate via...all'Atalanta. Intanto le voci delle persone continuano. C'è chi, vedendo Pulici, critica Graziani, troppo attaccato, secondo alcuni, alla televisione per venire a festeggiare il 4 maggio con i suoi compagni di avventura.
Intanto arriva la squadra da Superga. Filadelfia stracolmo e in delirio. Due minuti di silenzio in ricordo del Grande Torino. Non una voce. Non uno squillo di telefono. Silenzio. Migliaia di persone in doveroso e rispettoso silenzio. Gente di altri tempi quella al Filadelfia. E dopo il silenzio, il cuore si gonfia e le lacrime non si trattengono: dalle casse escono i racconti di quella tragica giornata e le voci degli Immortali. Sembrava che fossero in mezzo a noi. Sembrava che ci facessero compagnia.
E' l'ora del Cairo show! Tiene il palco meglio di Mike Bongiorno! E le battute non si contano. Una per tutte:"..sono contento di avere Rosina vicino a me. Finalmente uno più basso di me!". E poi la carrellata dei calciatori, tra promesse di gol e playoff. Mentre la squadra va via raccolgo le impressioni di alcuni giocatori. Fontana sembra un bambino talmente è contento. Sapeva cosa sarebbe stato il Filadelfia. Fantini mi dice che è piacevolmente colpito. Tanto attaccamento e affetto ai colori, secondo lui, rendono il popolo granata unico.
Ed infine si apre al palco la "serata granata". Tutto targato granata. Battute e canzoni. Nikki, Oscar, Carlo e Toni a dirigere la serata.
Che giornata! Ricordo e tradizione. Una giornata che ti fa sentire fiero di essere granata. Fiero di tifare per una squadra che non ha vinto molto. Perchè per alcuni conta ancora come si vince e non quanto si vince.
Non dimentichiamo questa giornata. E' anche il Filadelfia che lo chiede.
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