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Da cosa ripartire

di Valentino Della Casa

Dopo aver raccolto tutte le voci sul Toro che esulano dal campo di gioco, ritorniamo ad occuparci di calcio. E cerchiamo di considerare quali sono le indicazioni positive (di...

Redazione Toro News

"di Valentino Della Casa Dopo aver raccolto tutte le voci sul Toro che esulano dal campo di gioco, ritorniamo ad occuparci di calcio. E cerchiamo di considerare quali sono le indicazioni positive (di quelle negative, si è già parlato abbondantemente in questi giorni) che mister Colantuono potrà trarre con l’obiettivo di far crescere questo collettivo che ha assolutamente bisogno di maturare, se vuole centrare l’obiettivo ormai dichiarato dei Play-Off. Innanzi tutto possiamo considerare l’asse Scaglia-Garofalo. Non ce ne vogliano tutti gli altri giocatori pretendenti al ruolo dell’uno o dell’altro, ma la coppia pare essere bene assortita e in grado di saper essere allo stesso tempo pericolosa (numerosissime le sovrapposizioni del terzino e molto frequenti i cross, tra l’altro bei cross, da parte di entrambi) e attenta, invece, a livello difensivo. Da notare infatti che, complice anche la giornata non proprio brillante di Rivalta, i pericoli maggiori siano proprio giunti dalla parte destra della retroguardia granata, rea di non essere stata in grado di contenere ora Cozza, ora Dionisi (il pericoloso Merino è stato quasi sempre arginato). Bene anche il recupero di due centrocampisti che potranno essere utilissimi alla causa: Coppola e soprattutto Manolo Pestrin, attualmente capace, forse più di ogni altro giocatore della linea mediana granata, a dare ordine e tranquillità alla manovra di tutto il collettivo (tranquillità che a volte è mancata, soprattutto dopo il terzo goal che ha tagliato un po’ troppo le gambe, nonostante ci fosse ancora molto tempo). La grinta di Coppola, poi, ben si sposa con quella “svolta” che Colantuono e Petrachi hanno voluto sin da subito imprimere alla squadra: senza la tenacia e senza l’ardore, infatti, difficilmente la squadra potrà avere le sue chances di promozione. Infine, ma assolutamente non meno importante, il peso lì davanti di Rolando Bianchi. Potrebbe sembrare quasi un controsenso parlare del Rolando visto Sabato scorso, lui che ha sbagliato un rigore, che avrebbe potuto risollevare le sorti della gara, lui che è sembrato forse leggermente meno brillante del solito. Invece la sua presenza si è comunque fatta sentire, eccome. La capacità di tenere alta la squadra, di caricare i compagni, di assumersi le responsabilità di fronte alle difficoltà di un collettivo che vuole dimostrare a tutti di non essere allo sbando, sono qualità importantissime, per non dire le più importanti, per chi cerca di risalire in serie A. Perché nonostante l’occasione ghiottissima persa, nessuno, a parte Brescia e Grosseto, è riuscito nell’allungo. E anche questo fatto, che tanto legato ai meriti di squadra non è, risulta decisamente positivo per il Toro. Perché non continuare a crederci, dunque?

(Foto: M. Dreosti)