toro

Da domani al lavoro pensando al Bologna

Tre giorni di stop per caricare le pile e staccare la spina. Dopo una settimana infuocata, iniziata con il brutto k.o. di Vicenza e conclusa con il ritorno alla vittoria contro il Catanzaro, Gianni De Biasi ha concesso una mini tregua ai...

Redazione Toro News

Tre giorni di stop per caricare le pile e staccare la spina. Dopo una settimana infuocata, iniziata con il brutto k.o. di Vicenza e conclusa con il ritorno alla vittoria contro il Catanzaro, Gianni De Biasi ha concesso una mini tregua ai giocatori granata. Da oggi si torna a lavorare, iniziando a pensare alla delicata trasferta di venerdì 24 contro il Bologna degli ex Mandorlini, Mezzano, Marazzina e Zaccarelli.

Saranno da verificare le condizioni di Martinelli e Muzzi, candidati a rientrare al Dall'Ara (il difensore dal primo minuto, l'attaccante iniziando dalla panchina), mentre ci sarà da sciogliere il nodo circa il sostituto di capitan Brevi, che sarà appiedato per squalifica: la soluzione più probabile è il varo della coppia centrale Doudou-Melara. Domani mattina si saprà anche quale soluzione è stata presa circa il campo di allenamento, ma si va verso una seconda parte di settimana vissuta a metà tra Orbassano e Chieri. Dopo la sosta prevista domenica, la squadra riprenderà poi lunedì 20 e da quel giorno dovrebbe essere scelto in via definitiva il centro sportivo che ospiterà Abbruscato e compagnia fino al termine della stagione, evitando gli spostamenti continui delle ultime settimane.

Da qui alla fine del campionato mancano tredici partite, il secondo posto in questo momento dista sei lunghezze: per centrare l'obiettivo della promozione diretta servono almeno 9 vittorie da qui al 27 maggio, giorno dell'ultima sfida contro la Cremonese. Il Toro non può più sbagliare, ma deve puntare a fare bottino pieno in ogni occasione, soprattutto nelle sei gare casalinghe. Il Delle Alpi, che ospiterà sia la capolista Catania che il Mantova terzo della classe, dovrà diventare un fortino inespugnabile, se vi vogliono evitare le forche caudine dei playoff.