"“Squadra che vince non si cambia” direbbe Vujadin Boskov con uno dei suoi famosi aforismi. Un discorso che vale oggi come non mai anche per il Toro, nonostante la vittoria (intesa come promozione) non sia arrivata. La rosa attuale, quella capace di conquistare 41 punti nel corso del girone di ritorno, di superare il turno contro il Sassuolo a dispetto della peggior classifica al termine della regular season e di sfiorare l’impresa anche contro il favoritissimo Brescia (il primo tempo della gara di andata e il gol annullato negli ultimi secondi gridano ancora vendetta) non può e non deve essere smantellata. Petrachi dovrà essere bravo a mantenere una base solida, costituita da chi bene ha fatto in questa stagione e aggiungere ad essa elementi validi per la categoria.
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Da evitare un’altra rivoluzione
“Squadra che vince non si cambia” direbbe Vujadin Boskov con uno dei suoi famosi aforismi. Un discorso che vale oggi come non mai anche per il Toro, nonostante la vittoria (intesa come promozione) non sia arrivata....
"L’imperativo è di non ripetere l’errore commesso nel 2006, quando la stragrande maggioranza dei giocatori artefici della promozione furono lasciati a piedi, senza la benchè minima riconoscenza. E si sa, cambiare tanti elementi tutti insieme porta inevitabilmente a problemi all’interno della spogliatoio, viene a mancare un gruppo in grado di trascinare i nuovi compagni, una vecchia guardia capace di garantire la compattezza.
"(foto: M. Dreosti)
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