E’ tornato nella squadra che lo ha accolto come giovanotto di belle speranze e l’ha visto diventare uomo e professionista completo. Pur di tornare al Toro, Diego De Ascentis ha rifiutato offerte importanti e pluriennali accettando di firmare per un solo anno alla soglia dei 30 anni. Nella rosa attuale fa parte di quella nicchia di “giovani di esperienza” come Ardito, Lazetic e Melara, ovvero anagraficamente non più di primo pelo ma con ancora una bella fetta di carriera davanti, e con una discreta esperienza alle spalle. Uno stato che tradotto nei fatti significa anche voglia, fisico e testa per raggiungere traguardi importanti. Quelli che Cairo, Tosi e De Biasi progettano per il nuovo Toro.
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De Ascentis: parla l’ex capitano tornato dopo un anno al Livorno
E’ tornato nella squadra che lo ha accolto come giovanotto di belle speranze e l’ha visto diventare uomo e professionista completo. Pur di tornare al Toro, Diego De Ascentis ha rifiutato offerte importanti e pluriennali accettando...
De Ascentis, ben tornato che effetto fa essere nello stesso ritiro dello scorso anno?
"E’ stato molto bello tornare in una città in cui mi sono trovato bene e in un ambiente da cui mi sono allontanato a malincuore per scelte che, solo in parte, dipendevano da me. Adesso ho rinunciato ad altre offerte, ma sono convinto che devo voltar pagina e riconquistare la fiducia dei tifosi. Ho accettato un contratto di un anno, un’arma a doppio taglio ma sono sicuro dei miei mezzi e che farò bene.
Quali analogie e differenze ci sono fra il vecchio gruppo dell’anno scorso e questo?
"Sono due squadre che hanno incarnato bene lo spirito del Toro. Se lo manterremo anche quest’anno potremo fare bene. La differenza è che c’è gente nuova dell’ambiente, quindi che si deve anche “fare le ossa”, uno stadio diverso con un’atmosfera diversa e anche un progetto importante e concreto.
Si sente più a suo agio come regista o come incontrista?
"Sono nato come incontrista, poi maturando e giocando regolarmente si migliora. E’ successo anche a me, però uno degli obiettivi che mi sono dato per quest’anno è tornare a essere “più Toro”, ovvero più aggressivo. Per il resto non è un problema dove giocare, farò il massimo ovunque mi metterà il mister.
Cosa servirebbe per completare la rosa?
"E’ presto per poterlo dire. Penso che il mister conoscendoci in questi giorni di ritiro si stia facendo delle idee e farà delle considerazioni che girerà alla società. Sarei presuntuoso se facessi adesso qualche considerazione su una realtà che conosco ancora poco.
Potesse indicare un nome a Cairo? Si è parlato tanto di Coco, suo compagno a Livorno l’anno scorso…
"E’ normale parlare bene di qualcuno quando viene richiesto un parere, mi farebbe piacere se arrivassero altri ex-compagni, si è parlato tanto di Morrone, che ho sentito spesso. Le scelte fatte dalla società fino a questo momento, però, non si discutono e in ogni caso saranno sempre fatte nell’interesse della squadra.
Un giovane su cui scommettere?
"Sono un giocatore anomalo: non guardo le altre squadre. Fra di noi di giovani non ce ne sono molti per cui dico… Rosina e Vailatti.
Che stagione sarà questa?
"E’ sicuramente un rammarico non avere il derby, due partite belle e particolari, però è anche vero che i nostri tifosi se la stanno godendo e c’è da capirli. Detto questo per una neopromossa com’è il Toro non sarà una stagione facile, però la società si sta muovendo bene.
Prima ha parlato di uno dei suoi obiettivi, gli altri quali sono?
"Quelli si dicono a fine maggio, quando li si è raggiunti.
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