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De Biasi saluta il Toro. Si riparte da Cairo

E’ finita con la rescissione del contratto ed una stretta di mano rituale l’avventura del primo grande mister dell’era Cairo. "A seguito del colloquio avuto in tarda mattinata con Gianni De Biasi...

Redazione Toro News

"E’ finita con la rescissione del contratto ed una stretta di mano rituale l’avventura del primo grande mister dell’era Cairo. "A seguito del colloquio avuto in tarda mattinata con Gianni De Biasi si è deciso per la rescissione del contratto, ma nel corso dell'incontro è stato ritrovato un buon rapporto umano", queste la prime dichiarazioni rilasciate da Urbano Cairo a Radio Kiss Kiss di Napoli al termine di questa convulsa mattinata . Il presidente granata ha aggiunto: "Il nuovo allenatore verrà annunciato la prossima settimana". Preso atto che non c'erano più le condizioni per continuare a collaborare in totale sintonia, i due hanno deciso consensualmente di separarsi dopo una lunga discussione. Nel lungo colloquio, schietto, i due si sono confrontati su tutta una serie di sassolini che avevano entrambi nelle scarpe, fino al redde rationem finale sull'entità del compenso per risolvere il contratto. Da oggi Gianni De Biasi non è più l’allenatore del Toro ed è libero di cercarsi una nuova sistemazione, magari in una serie A che ha strameritato sul campo con due imprese a dir poco memorabili. La decisione era nell’aria da tempo e affonda le ragioni in una rottura risalente a una calda notte estiva, solo in parte mitigata dalla richiamata in servizio a febbraio. “I due non si amano più” dicevano alcuni giocatori, a bassa voce, uscendo da San Siro. Il mister non ha mai nascosto le sue ambizioni di essere il Ferguson del Toro, ben prima e ben di più di quanto il presidente granata avesse detto e inteso.

"E’ stato forse questo uno dei principali motivi della rottura fra i due, così come la totale mancanza di sintonia sul futuro e su acquisti passati arrivati e non richiesti, chiesti e non arrivati. Fino ad arrivare a considerazioni (vere o presunte) fatte e riferite a terzi e da questi al presidente che non sono assolutamente state gradite. In un contesto diverso, sereno e disteso, le affermazioni di De Biasi fatte all’indomani del salvifico pareggio con il Livorno sarebbero cadute nel vuoto o perlomeno sarebbero state accolte con ben altra risposta. Le sue erano richieste legittime che davano voce al pensiero di tutti i tifosi ma che sono state invece utilizzate come il grimaldello per attuare un progetto che probabilmente covava fin da febbraio. Difficilmente, infatti, crediamo che De Biasi sarebbe stato riconfermato sulla panchina, a meno che non continuasse il filotto micidiale di 10 punti in 5 partite. La sconfitta con il Siena, i primi 45 imbarazzanti minuti con il Milan hanno convinto Cairo più delle tante dichiarazioni dopo la partita con il Livorno. A questo va aggiunto un dietro le quinte che nessuno mai conoscerà davvero se non i due protagonisti. Si riparte, adesso, dal presidente granata con la doverosa fiducia che va riposta in chi può non averci convinto e lasciato perplesso con alcune scelte, ma che rimane l’unica certezza nel futuro del Toro. Allenatori, giocatori e dirigenti passano, a Cairo, per ora, non ci sono alternative. Il manager alessandrino è l’unico punto fermo per il futuro, si potrà discutere, ma non va rinnegato né dimenticato che senza di lui oggi non saremmo qui a parlare di un Toro in serie A di fronte alla possibilità di giocare, e possibilmente vincere, finalmente, un derby.