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De Biasi ‘Una vittoria per i 99 anni del Toro’

Ha visto la reazione che si aspettava ?

“Veramente, ho visto una settimana come tutte le altre. Se poi il riferimento è alla gara di Avellino, non c’è molto da aggiungere. Lì non c’è stato il...

Redazione Toro News

Ha visto la reazione che si aspettava ?

“Veramente, ho visto una settimana come tutte le altre. Se poi il riferimento è alla gara di Avellino, non c’è molto da aggiungere. Lì non c’è stato il solito Toro, ma potevamo comunque non perdere, o addirittura vincere, con tutte le occasioni che abbiamo avuto nella ripresa. Per me è stato un incidente di percorso, ora bisogna ripartire”.

Da quali dati positivi?

“Finora abbiamo avuto una media punti a partita di 1,88, che fa una proiezione finale di 78,9. Se finiamo a quella quota andiamo in serie A di sicuro. L’anno scorso il Genoa ha vinto il campionato con 76 punti, tre squadre hanno finito al secondo posto a 74 e una la conosciamo bene… Dobbiamo ritrovare la continuità che abbiamo avuto nelle due gare casalinghe con Modena e Verona, non voglio sentir parlare di Triestina come di gara del riscatto”.

Rosina ha finito anzitempo l’allenamento. Come stanno le cose?

“Ad Avellino ha avuto una contusione lacero-contusa alla tibia e oggi è tornato ad avere problemi. E’ da valutare domani, decideremo all’ultimo”.

Stellone? “Ha fatto la partitella, sarà in campo”.

Ha altri dubbi sulla formazione?

“I dubbi me li hanno fatti venire i ragazzi, che ho visto molto carichi e motivati. Sorprese in vista? Spero di sorprendere la Triestina, che è più importante di sorprendere voi giornalisti”.

Che squadra è quella alabardata?

“Un mix di giovani e giocatori esperti, che ha una consistenza tecnica importante, in grado di portarli ai playoff. Poi per tante ragioni hanno alternato partite di grande rilievo a prove come quella di Pescara in cui hanno subito cinque gol, ma sono una rivale pericolosa”.

Che però sarà priva del suo bomber Godeas…

“Per loro Godeas è un po’ come Stellone per noi, un elemento fondamentale. Ma guai ad abbassare la guardia”.

E’ stato designato Paparesta per la sfida di domani. Sorpreso?

“Contento. Si tratta di uno dei quattro arbitri più bravi dopo il ritiro di Collina. Ma per i nomi degli altri tre riparliamone un’altra volta…”.

Domani, 3 dicembre, il Toro compie 99 anni. Cosa si sente di dire De Biasi?

“Guardate che io conosco la storia granata, potrei stupirvi con effetti speciali… Il Toro è un patrimonio di affetti che la gente sente fortemente, che si tramanda di generazione in generazione. E’ un mito nato negli anni 40, che è rimasto vivo nonostante i lutti e gli eventi tragici. Penso al Grande Torino, a Meroni, a Ferrini. Non sapevo fosse così giovane quando è morto. Aveva 37 anni e aveva smesso l’anno prima dello scudetto, lui che lo aveva inseguito tanto…”.

Secondo qualcuno non si può più parlare di compleanno, perché adesso c’è il Torino FC…

“Il Toro rimane sempre il Toro. Al di là del marchio, dei trofei, che si chiami 1906 o FC. La storia è questa e va avanti”.

Per concludere, domani si comincia con 5 minuti di ritardo come forma di protesta contro il razzismo.

“Ho già avuto modo di dire che questo non è certo il modo di combattere il fenomeno del razzismo. Questa lotta si combatte in modo diverso, nelle scuole, insegnando ai giovani, dando un’apertura mentale diversa. La Comunità Europea è intervenuta sul caso Zoro, ci sarebbe voluto più coraggio da parte del nostro ambiente e un approccio diverso da parte delle istituzioni. In Inghilterra vent’anni fa il problema della violenza sembrava irrisolvibile, adesso si va allo stadio tifando liberamente”.

Dove sta la differenza, allora?

“Bisogna imparare a tifare per e non tifare contro. Occorre una filosofia diversa, per fortuna la gente del Toro ha sempre dimostrato grande maturità e civiltà, speriamo di proseguire su questo trand”.