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Di Loreto: ‘Siamo un gruppo di 25 soldati’

Marco Di Loreto si è presentato oggi in conferenza stampa ai giornalisti presenti, con i quali ha scherzato, dialogato, e ai quali ha presentato un gruppo unito e lucido, conscio della situazione e delle difficoltà...

Redazione Toro News

"Marco Di Loreto si è presentato oggi in conferenza stampa ai giornalisti presenti, con i quali ha scherzato, dialogato, e ai quali ha presentato un gruppo unito e lucido, conscio della situazione e delle difficoltà che il finale di campionato presenterà loro. A cominciare da sabato, quando lui in particolare affronterà il capocannoniere della Serie A.

"BORRIELLO. Proprio parlando del bomber del Genoa esordisce il difensore. “E’ veloce, tecnico, vede bene la porta: da tenere bello stretto. Sinceramente non sono così stupito: lo vidi qualche anno fa a Treviso, con la Fiorentina, e mi fece una grande impressione. Si vedeva che aveva i colpi, si vedeva la sua fisicità. Il gol che vuole dedicare a Novellino? No, non penso siano così dette così per dire, penso ci creda veramente, capita che si voglia dimostrare qualcosa a qualcuno”.

"MATURITA’. L’ex-viola svela con che frequenza la squadra si ritrovi per riflettere sulla partita appena giocata. “Ogni martedì, dopo ogni partita. Non ci siamo mai esaltati dopo una vittoria e mai depressi dopo una sconfitta. Sappiamo che domenica ci siamo bruciati un jolly importante, e che ora dobbiamo tornare a guadagnarci il pane a Genova. Questa squadra sa sempre riconoscere quando qualcosa va male, quando alcuni meccanismi non funzionano. E’ un gruppo composto da gente di grande esperienza, ed è molto maturo in questo senso”.

"DIFFERENZE. Il centrale di difesa non nasconde la delusione delle aspettative di questo Torino, la cui classifica non presenta differenze rispetto alla passata stagione: “La differenza è che quest’anno ci aspettavamo qualcosa di diverso. Perché non ci nascondiamo che abbiamo un organico importante. E’ una stagione particolare, per via di tanti problemi. A livello tecnico questa squadra può fare qualsiasi cosa. Nel bene e nel male. Quindi può anche battere una delle ‘grandi’, ma è anche successo che non abbia attaccato la spina. Gli infortuni, per tutto il girone d’andata, non hanno permesso all’allenatore di stabilizzare una formazione. Ora, di riffa o di raffa, dobbiamo ottenere i punti che ci servono”.

"NON SI SPIEGA. E per tali difficoltà non si puà imputare nulla ad elementi esterni, poiché né i tifosi né i media quest’anno creano difficoltà: “Rispetto alla stagione scorsa l’ambiente è certamente più ovattato. Non riesco a darmi una spiegazione, nessuno pensava a questa situazione. Che non è drammatica: le situazioni sportive drammatiche sono altre, ma lo potrebbe diventare: il calendario è difficile, ci vogliono grandi risultati. Io ci penso tantissimo alle ragioni dell’andamento di questa squadra, a volte mi ci arrovello proprio, ma niente… L’anno scorso ci poteva stare, ma quest’anno cosa manca?”.

"TENSIONE MENTALE. Al marcantonio umbro viene chiesto come mai ogni qualvolta la squadra si trovi in situazioni di pericolo riesca ad uscirne bene, salvo poi fallire la prova della conferma: “Se succede, è incoscio. Questa è un gruppo di 25 soldati, che si allena a mille, è fatto di elementi molto, molto professionali. Se scatta quel meccanismo, è inconscio: personalmente non mi viene da pensare ‘Abbiamo vinto contro la Reggina, rilassiamoci’. Non ricordo una settimana in cui la squadra ha mollato a livello mentale”.

"COMPATTEZZA. Di Loreto è contento di trovarsi qui, ma vorrebbe dare di più: “Siamo compatti, altro che. L’obiettivo è uno, per tutti, quindi è semplice esserlo: tutti vogliamo la stessa cosa. Fosse che il gruppo non è compatto si spiegherebbe qualcosa, invece no! Dopo due anni intensi non penso ad un’altra ‘oasi tranquilla’: già qui i tifosi ci lasciano tranquilli. E per questo spiace ancora di più non riuscire a dar loro delle soddisfazioni, perché è una tifoseria sì serena ma che con un pizzico in più si accende, e poi ha voglia di stare vicino alla squadra; ma la realtà delle cose è un’altra, ora dobbiamo affrontarla”.

"…”Il gol? Ci provo, vado su tutti i calci d’angolo, vorrei segnarli tutti, quindi vorrei fare 4 o 5 gol a partita… Il gol più importante comunque è quello che deve ancora arrivare!”.