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Disciplina: tanti gialli, ma solo due rossi

di Stefano Rosso

Giunti al giro di boa si possono trarre i primi bilanci anche dal punto di vista disciplinare. Da questo punto di vista, sicuramente, il confronto con la passata stagione restituisce un primo dato molto...

Stefano Rosso

di Stefano Rosso

Giunti al giro di boa si possono trarre i primi bilanci anche dal punto di vista disciplinare. Da questo punto di vista, sicuramente, il confronto con la passata stagione restituisce un primo dato molto importante: la casella dei cartellini rossi è fermo a quota 2. Senza entrare nel merito delle situazioni – il primo è stato sventolato a Bergamo a Sgrigna a partita finita (ignorando il comportamento di Doni sull’altra sponda), il secondo per scambio di giocatori, poi revocato, a Pratali contro il Siena – si può ancora osservare che in entrambe le occasioni si è trattato di espulsioni dovute a doppie ammonizioni, mai rossi diretti e soprattutto mai per disattenzioni o falli banali ed evitabili: un sintomo di come il tecnico Lerda sia riuscito, nonostante il periodo ‘critico’ attraversato dalla squadra nella fase centrale di questo inizio di stagione, a mantenere la calma in campo, a differenza dell’irruenza agonistica e disciplinare che troppe volte la scorsa stagione aveva accorciato la panchina di Stefano Colantuono.

Sulle 20 partite disputate, invece, emege un secondo parametro degno di nota: se i cartellini rossi raccolti sono un dato trascurabile, il Torino – su 368 falli fischiati contro (18,4 a partita) - ha già raccolto ben 64 gialli, viaggiando con una media di 3,2 ammonizioni a partita, circa un cartellino ogni sei falli commessi. Sebbene questi numeri, al momento, non stiano influendo eccessivamente sulla stagione granata né in termini di squalifiche né in termini di occasioni da gol concesse (anche se non sono mancate sofferenze sulle palle inattive), bisogna tenere d’occhio una statistica particolare: i granata, finora, non sono ancora riusciti a terminare una gara senza finire sul taccuino del direttore di gara.

(foto: M. Deosti)