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”Dobbiamo essere noi a sbloccare le gare”

L’anno scorso Colantuono lo utilizzava spesso nel corso dei secondi tempi, per cercare di ravvivare la manovra granata contro squadre più stanche. E ora anche Lerda sta riproponendo quell’esperimento, sperando...

Redazione Toro News

"L’anno scorso Colantuono lo utilizzava spesso nel corso dei secondi tempi, per cercare di ravvivare la manovra granata contro squadre più stanche. E ora anche Lerda sta riproponendo quell’esperimento, sperando di ripetere gli stessi risultati. Contro il Vicenza la mossa è stata azzeccatissima, perché con i suoi spunti in velocità “Gas” ha cambiato la gara, permettendo al Toro di ribaltare il risultato.

"Mentre a Livorno, nonostante sia arrivata la sconfitta, l’impatto del giocatore è stato di nuovo ottimo: suo il tiro non trattenuto da De Lucia, sul quale Bianchi ha poi accorciato le distanze. Ma Gasbarroni, nelle dichiarazioni, mantiene la sua classica umiltà: “Si è alzato il baricentro della squadra, è normale essere più pericolosi”. Quasi sminuendo la sua importanza, in chiave attuale e futura, per questo Toro.

"La buona notizia arriva anche dal quadro medico: la cistite al ginocchio, che gli impediva persino di salire le scale, è ormai un ricordo lontano e Lerda potrà contare su di lui, a partire dall’importante incontro di sabato contro il Frosinone, dove sarà fondamentale vincere per non perdere completamente il contatto con la zona playoff.

"Una gara in cui il Toro spera di non dover inseguire come sempre successo nelle ultime occasioni, perché questo rischia di mettere in difficoltà la squadra anche dal punto di vista mentale. “E’ un fatto positivo che nei secondi tempi andiamo meglio, perché vuol dire che sappiamo reagire. Ma se qualche volta andassimo in vantaggio noi, sarebbe tutto più facile” ha dichiarato Gasbarroni. Ed effettivamente, quando la formazione di Lerda è passata in vantaggio ha poi portato a casa la vittoria tre volte su quattro. L’unica volta in cui ciò non è successo risale alla seconda giornata, a Cittadella.

"(foto: M. Dreosti)