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Due stagioni a confronto

Il motto che va per la maggiore è quello di dimenticare gli anni assai deludenti dell’era Cimminelli per tuffarsi con il massimo entusiasmo nel nuovo corso firmato Urbano Cairo. E’ pur vero che dalle...

Redazione Toro News

"Il motto che va per la maggiore è quello di dimenticare gli anni assai deludenti dell’era Cimminelli per tuffarsi con il massimo entusiasmo nel nuovo corso firmato Urbano Cairo. E’ pur vero che dalle esperienze passate qualcosa c’è sempre da imparare per cui fare un passo indietro può essere utile per un confronto diretto.

"Il 2005 che sta volgendo al termine si porta appresso ancora le imprese, se così vogliamo chiamarle, della squadra allenata da Rossi che, con tutti i problemi che aveva, è riuscita comunque nell’impresa di conquistare la serie A dopo i play off. La partenza di Pinga e compagni fu roboante e le prime cinque partite furono una delizia per gli occhi dei tifosi, che non credevano di avere a che fare con una squadra grintosa che giocava un calcio certamente superiore alla media di una serie B. Improvvisamente il giocattolo si ruppe e tornarono i fantasmi degli anni passati, gioco noioso, approssimativo e incaute distrazioni in difesa, anche se alla fine fu una delle squadre che subì meno gol. In attacco Marazzina segnò reti importanti, quando non era fuori per una fastidiosa pubalgia, mentre la manovra ebbe i suoi punti di forza grazie alla fantasia, a sprazzi, di Pinga e alle galoppate di Balzaretti sulla fascia.

"Il Toro attuale conta già due punti in più in classifica considerando lo stesso periodo dell’anno, segna meno gol, ma ne prende anche pochi e soprattutto in casa fa sempre risultato a dispetto della squadra di Rossi che al Delle Alpi stentava assai e perse clamorose partite come contro il Piacenza e il Modena, tanto per rinvangare qualche vecchio incubo.

"A livello di squadra c’è una differenza sostanziale: la compagine attuale punta sulla forza del gruppo, mentre quella di Rossi poteva avvalersi, sulla carta, di giocatori singoli più bravi tecnicamente, ma che non erano in grado di amalgamarsi tra di loro.

"Tra i giocatori c’è da sottolineare che entrambe le formazioni hanno potuto e possono contare su due numeri uno importanti: Sorrentino (che sta facendo benissimo all'AEK Atene) prima e Taibi ora. A livello di fantasia l'anno scorso c’era il volitivo Pinga e adesso c’è il discontinuo Rosina, che ogni tanto si isola in campo così come faceva il brasiliano, ma questa è una caratteristica tipica dei giovani ed ancora poco esperti trequartisti. Da sottolineare anche che il Toro attuale per segnare deve attendere le prodezze degli attaccanti mentre avrebbe bisogno di ulteriore sostegno in zona gol da parte degli altri reparti.