Il Toro deve vincere. Nulla di più scontato dal punto di vista della classifica – il distacco dalle prime posizioni, zona playoff esclusa, sta volando verso la doppia cifra -, del blasone della squadra e del morale dei giocatori stessi.
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Due turni in casa: occasione da non mancare
Il Toro deve vincere. Nulla di più scontato dal punto di vista della classifica – il distacco dalle prime posizioni, zona playoff esclusa, sta volando verso la doppia cifra -, del blasone della squadra e del morale dei giocatori...
"A rinsaldare l’imperativo per i prossimi due impegni casalinghi consecutivi contro Frosinone ed Ascoli, però, intervengono anche i numeri: se la formazione granata, dopo un’inizio balbettante viziato da cause non soltanto proprie contro Varese e Crotone, ha finalmente trovato nello stadio Olimpico il proprio “fortino” incominciando ad inanellare una buona serie di risultati utili consecutivi, altrettanto non si può dire per le due rivali.
"L’ultimo impegno esterno dei ciociari, in terra maremmana, ha visto i ragazzi di Carboni arrendersi per 2-0 al Grosseto dell’ex tecnico Moriero, mettendo fine ad una striscia di tre pareggi consecutivi. Diverso invece il cammino dei bianconeri di Gustinetti che, dopo aver travolto il Piacenza per 4-2 nella seconda gara disputata lontano dal Del Duca, hanno completamente perso la bussola scivolando, al pari del Frosinone, al quint’ultimo posto.
"Considerando che la stagione sta entrando nel periodo più caldo e delicato, il Torino – la cui striscia positiva interna, oltre al pari già menzionato contro il Crotone, ha visto sottomettere compagini come la capolista Novara, il Portogruaro ed il Vicenza – deve assolutamente sfruttare il vantaggio del doppio turno interno concesso dal calendario per dare l’accelerata giusta per non perdere ulteriore terreno dai vertici della classifica. Ma, soprattutto, per dimostrare che lo stadio Olimpico è ritornato ad essere quel campo temibile ed inespugnabile sul quale, travolti dall’irrefrenabile forza della Maratona, tutte le squadre devono avere paura di giocare.
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