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‘E’ un obbligo morale provarci’

Qualche nuvola offusca il cielo di Orbassano, ma l'umore della truppa granata è solare, avendo la consapevolezza di poter arrivare dove tutti sognano. Oltre alla visita di due tifosi svedesi, di cui uno, Robert, cantante di Malmoe, non...

Redazione Toro News

Qualche nuvola offusca il cielo di Orbassano, ma l'umore della truppa granata è solare, avendo la consapevolezza di poter arrivare dove tutti sognano. Oltre alla visita di due tifosi svedesi, di cui uno, Robert, cantante di Malmoe, non si perde una partita segue la squadra con trepidazione ogni giorno, è arrivata anche la troupe di una tv francese di stato. I transalpini stavano seguendo le vicende dei cugini bianconeri, ma non hanno voluto lasciare Torino prima di aver fatto visita alla parte “pulita” del calcio torinese!

Capitan Brevi ha il compito di introdurre la partita di Brescia, non facile, ma non impossibile.

“Quella di domenica è una gara dove serve vincere, a loro un pari non servirebbe per restare in zona playoff, noi dobbiamo vincere in attesa di vedere cosa fa il Catania. Il Brescia è la classica squadra alla Zeman, attaccano in molti, per cui può difettare la ripartenza e scoprirsi troppo. Loro giocano con due punte, ma anche due ali esterne che possono sorprendere. Noi comunque non cambieremo la nostra tattica, dobbiamo imporre sempre il nostro gioco”.

Da quando lei è rientrato la difesa non ha più preso gol. Si sente di avere merito in questo?

“La squadra ha fatto bene anche prima, penso sia solo un fatto casuale. Tutti i nostri reparti si stanno comportando bene, a cominciare dagli attaccanti”.

Cosa ne pensa del fatto che il Catania non vuole giocare a Catanzaro?

“Credo che ogni squadra abbia diritto di giocare nel proprio stadio, al di là dei problemi ambientali. Non so se ci siano altre questioni, non ne sono a conoscenza, non ne ho parlato nemmeno con mio fratello Ezio, i giocatori non conoscono la questione per filo e per segno. Comunque non vedo nessuna necessità di giocare in campo neutro. Per equità è giusto che non venga falsato nulla”.

Il Catania ha qualche problema di carattere psicologico secondo lei?

“E' chiaro che non sono più tranquilli come un mese fa, sentono la nostra pressione alle spalle. Però è anche vero che loro hanno partite più facili da affrontare. Poi nel calcio ci sta tutto, com'è successo al Milan che ha perso uno scudetto sul campo di un Lecce ormai retrocesso. Noi abbiamo l'obbligo morale di provarci, loro sanno che se sbagliano possiamo recuperare. E magari possiamo anche tifare un po' per l'Albinoleffe!”.

Sarà più facile giocare la partita di Brescia o la prossima in casa?

“Questa di domenica è per noi la gara più importante, dove comunque giocheremo senza grosse pressioni perchè il terzo posto ormai possiamo considerarlo acquisito, avendo anche la tranquillità di aver fatto un'ottima rincorsa”.

Venendo allo scandalo del calcio, esiste ancora la serietà in questo mondo?

“Da quello che si sente, che esce ogni giorno, vengono dei seri dubbi, ma ci tengo a precisare che noi calciatori siamo la parte pulita di questo mondo, solo alcuni sono implicati, ma per faccende più personali che altro. Immaginavo che ci fosse sudditanza, ma non che si arrivasse a questi livelli. A Palermo in B ci si accorgeva che c'era un occhio di riguardo per noi, ma finiva lì”.

Come capitano del Toro può dire ai tifosi di avere l'orgoglio raddoppiato dopo quello che sta succedendo?

“Sicuramente tutte le squadre non coinvolte devono essere orgogliose, vuol dire che si è lavorato con persone serie ed oneste. Bisogna ripartire con questi presupposti perchè ci siamo spinti oltre ad ogni limite. Occorre fare un passo indetro”.

Lei da ragazzino era simpatizzante dell'Inter, pensa che i nerazzurri siano state vittime di questo sistema?

“Non lo so, al momento mi sento sconvolto da quello che sta accadendo, che appare persino surreale. Quando tutto sarà accertato per bene allora si potrà trarre un giudizio”.

I dubbi che qualcosa non fosse del tutto regolare c'erano da tempo, anche se mancavano le prove. Non pensa che forse si è agito tardi?

“Purtroppo c'erano persone che avrebbero dovuto vigilare e probabilmente non l'hanno fatto. Qualche pesce piccolo ha tentato di protestare, ma chiunque avesse parlato l'avrebbero fatto fuori dai giochi”.

Sa già qualcosa del suo futuro?

“Il mio contratto scade a giugno, ma dalle mie intenzioni e dalla rassicurazioni del presidente non dovrebbero esserci problemi. Adesso pensiamo alle cose imminenti, poi a bocce ferme parleremo. Il mio desiderio è rimanere e finire qui la carriera. So che l'anno prossimo giocherò ancora, poi valuerò le mie condizioni fisiche”