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El segna semper lu

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No, non è una affermazione allucinante in risposta a quelle allucinogene di Moriero, ma è solamente il calcolo dei punti fatti nel girone di ritorno. Dopo sette partite il Toro è primo con 14 punti alla pari col Brescia (non...
Redazione Toro News

No, non è una affermazione allucinante in risposta a quelle allucinogene di Moriero, ma è solamente il calcolo dei punti fatti nel girone di ritorno. Dopo sette partite il Toro è primo con 14 punti alla pari col Brescia (non pensiamo più alla sconfitta con la Salernitana, ma teniamola sempre presente per tutti gli errori fatti da squadra e allenatore quella giornata); essere al primo posto e vincere il girone di ritorno era quello che voleva Colantuono quando è ritornato ad allenare, per il momento però non è sufficiente per ambire a ritornare in serie A. Oggi, nonostante Moriero dica il contrario, il Torino ha dato l’impressione di essere padrone della partita, solo l’enorme imprecisione nell’ultimo passaggio e nelle conclusioni ha fatto sì che il Frosinone rimanesse in partita per un tempo e mezzo, tant’è che guardando la partita più passava il tempo e più pensavo alla beffa con tutte le occasioni che sprecavamo. Sono stati tanti i periodi lunghi nei quali il Frosinone non ha portato il pallone nell’area granata, se si esclude un tiro fuori misura di Basso sette minuti dopo il pareggio, la squadra di Moriero si è sempre presentata nell’area granata a intervalli regolari di almeno quindici minuti. I granata solo due volte hanno concesso il tiro in porta grazie a errori difensivi: il gol del pareggio e il colpo di testa di Cariello, se questo per Moriero vuol dire meritare di vincere la partita. Io la penso diversamente, la difesa è sempre apparsa concentrata e spesso ha interrotto le azioni ciociare con anticipi dei centrali o dei laterali; a centrocampo Genevier cresce di partita in partita mentre la presenza di Pestrin è sempre utile tatticamente; (è dai tempi di Ardito che non abbiamo un centrocampista che spesso è presente sulle traiettorie delle azioni avversarie per interromperle) sulle fasce la velocità di Antonelli e la fantasia di Gasbarroni e Leon (anche oggi era presente in campo) sono pericoli seri per gli avversari. La manovra del Torino oggi è stata continua ma nonostante i tre gol l’attacco non da l’impressione di spaventare realmente le difese avversarie; Bianchi arriva troppo spesso alla conclusione in maniera non ottimale per segnare mentre Pià non sempre viene servito a dovere, oggi si è smarcato in maniera impeccabile due volte ma prima Antonelli ha preferito servire Bianchi che marcato non ha trovato l’impatto col pallone e poi lo stesso Bianchi non ha chiuso un triangolo andando al tiro con esiti negativi. Con i tre gol di oggi Bianchi ha segnato da solo più della metà delle reti; c’è da augurarsi che non gli venga un raffreddore altrimenti siamo rovinati, però una mano gliela si potrebbe dare togliendogli il ruolo di rigorista, una percentuale del 50 % non è certo una gran percentuale e ci è costata la mancata rimonta sulla Salernitana, gli fa onore assumersi la responsabilità di continuare a tirarli ma se c’è qualcun altro con una freddezza superiore alla sua che si assume la responsabilità penso sia giunto il momento di passare il testimone, oggi è andata bene però non bisogna giocare col fuoco. La squadra che è nata dal mercato di gennaio un passo alla volta sta crescendo e la continuità di risultati porta sicuramente morale e autostima, due elementi importanti per fare bene, la mancanza di una alternativa o di una spalla a Bianchi è per il momento l’unica incognita oltre al ritardo in classifica per avere legittime possibilità di ritornare nella massima serie, la strada è lunga e difficile; ora ci attendono due trasferte, quella di sabato prossimo ad Ancona è assolutamente da non perdere.

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