Nei loro piedi sono riposti buona parte degli equilibri di Torino e Palermo. Domenica all’Olimpico si incontreranno due dei pochi autentici registi ancora in circolazione, un ruolo che va sparendo soffocato da mezze punte e cursori. Fra Fabio Gallo ed Eugenio Corini sarà una sfida al fosforo. Hanno molto in comune: coetanei (più giovane di un mese e mezzo il granata), lombardi (di Brescia il regista del Palermo, di Bollate (Mi), Gallo) brevilinei (1.77 mt per 77 kg il “padrone di casa”, 1.73 mt per 67 kg l’ospite) e una carriera passata più in provincia che nelle metropoli. Entrambi segnati dalla permanenza a Torino e protagonisti di una rinascita: Corini sembrava bruciato dall’esordio giovanissimo con la Juve dove approdò all’epoca di Maifredi, poi un lungo peregrinare in giro per l’Italia (Sampdoria, Napoli, Piacenza, Verona) prima dell’arrivo al Chievo dove “ha ricominciato a vivere”. Una rinascita che l’ha portato a Palermo dove sta giocando la sua migliore stagione con 7 reti all’attivo quest’anno in 22 match. Gallo ha cominciato con l’Inter per poi passare all’Oltrepo, Spezia, Brescia, Atalanta, Ternana e Como per poi approdare a Treviso dove ha vissuto le stagioni più esaltanti in provincia, a Treviso fra serie C1 (dove segnò 9 reti in 20 partite nel 2003) e B (7 in 36 nel 2004-05, quando venne promosso d’ufficio per il fallimento del Toro). In tutto 8 stagioni in A con 4 reti segnate (3 proprio a Brescia, culla di Corini) contro le 14 del rivale (34 reti). Doveva andarsene a gennaio, è rimasto, soffrendo a denti stretti, in panchina con Zaccheroni il cui modulo non prevedeva un regista di centrocampo. Ma proprio il suo mancato trasferimento a gennaio e il ritorno di De Biasi ne hanno determinato il rilancio che è coinciso, guarda caso, con il ritorno alla vittoria e a una zona di classifica più tranquilla per tutta la squadra. Fedelissimo del mister veneto, Gallo è in scadenza di contratto ma in giro non si vede chi potrebbe rimpiazzarlo. A Bari, con il Catania, aveva servito l’assist per il pareggio di Franceschini, a Firenze era stato suo il passaggio vincente per il gol di Rosina e nell’ultima, vittoriosa, uscita con il Messina è stato uno dei migliori, forte anche del fatto che Cavasin non lo ha fatto pressare, concedendogli tutto lo spazio per impostare e dettare i tempi della manovra. Un errore che difficilmente commetterà anche Guidolin. Entrambi abili sui calci piazzati sono leader dei rispettivi spogliatoi e hanno un carattere forte e determinato, frutto di una lunga esperienza che non esitano a mettere a disposizione dei compagni più giovani. Corini l’anno scorso fu di grande aiuto a Barone, che conquistò la nazionale dopo un campionato strepitoso. Con l’arrivo di Gallo a Torino, a gennaio 2006, il centrocampo granata ha trovato i giusti equilibri e il primo a trarne beneficio è stato Rosina soprattutto per i tiri dal dischetto.Buona parte dell’esito del match di domenica dipenderà da come questi due “centromediani metodisti” riusciranno a gestire le forze loro e dei compagni. Una sfida per nulla scontata nel segno dell’esperienza.
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Gallo-Corini: è sfida al fosforo
Nei loro piedi sono riposti buona parte degli equilibri di Torino e Palermo. Domenica all’Olimpico si incontreranno due dei pochi autentici registi ancora in circolazione, un ruolo che va sparendo soffocato da mezze punte e cursori. Fra...
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