"Se c'è un allenatore maniacale nella preparazione delle partite, quello è sicuramente Gian Piero Gasperini. Dal 29 settembre 2013, il tecnico di Grugliasco è ritornato sulla panchina di quella squadra che fu sua per 4 anni. In realtà, non fu un addio, ma un semplice arrivederci, perché i tifosi del Genoa non hanno mai smesso di credere in suo ritorno a Pegli, dove mancava terribilmente una figura di tale spessore, sia come persona, sia come allenatore, il quale ha sempre insegnato qualcosa ai giocatori che ha allenato. Come dicevamo in apertura, uno dei pregi di Gasperini è la meticolosa preparazione delle partite attraverso la visione di video, analisi delle formazioni avversarie e esercitazioni sul campo. Per ottenere alti livelli di rendimento, dice, bisogna provare all'infinito ogni movimento, ogni sovrapposizione, affinchè la macchina Genoa giri senza ingolfarsi. Ma non solo: un altro tratto peculiare dell'allenatore piemontese lo troviamo scritto alla voce segni particolari sulla carta d'identità: 3-4-3. Questo modulo, infatti è stato il leit motiv di tutte le squadre che ha allenato: dal Genoa all'Inter. E' vero, questo schieramento è il suo pane, ma è capace di sfamarsi anche con altre pietanze, come ad esempio il 3-5-2, utilizzato con buoni risultati nel corso di questa stagione. Focalizziamo, ora, la nostra attenzione solo sul 3-4-3, modulo con il quale affronterà i granata domenica pomeriggio.
toro
Genoa, Gasperini fedele al 3-4-3, ma con riserva
Verso Torino-Genoa / Il "fattore G" del Genoa: l'importanza di Gilardino in attacco e Gasperini in panchina, che dispone dalla cintola in su di giocatori di spessore
" La filosofia calcistica dell'allenatore rossoblù trova la sua valvola di sfogo sulle fasce, dove il Genoa può contare su due elementi di spinta, molto veloci, ma pronti anche a sacrificarsi per il bene comune: Antonelli ed il greco Fatfazidis, vero e proprio talento, dotato di una rapidità d'azione mostruosa. Non dimentichiamoci, però, di Ricardo Centurion, da alcuni paragonato ad Angel di Maria; come il connazionale, ama partire dalla sinistra per accentrarsi e tentare la battura a rete. Tra le qualità più importante del Wachiturro, troviamo la velocità e il cambio di passo, che gli consentono di saltare l'avversario in maniera irrisoria. Se poi al centro dell'attacco troviamo un certo Alberto Gilardino che di spiegazioni non ha bisogno ecco che il Genoa appare temibilissimo dalla metà campo in su, potendo disporre di elementi che possono decidere la partita con una sola giocata. La difesa del Torino, quindi, è avvisata.
"
© RIPRODUZIONE RISERVATA