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Genoa-Torino, Gazzi e Bertolacci: giocatori diversi, ma leader simili

Verso Genoa-Torino / Un confronto a distanza tra i due interpreti delle rispettive mediane: analogie e differenze 

Nicolò Minella

"Genoa-Torino è una partita che si preannuncia molto tesa per un'innumerevole serie di ragioni. Entrambe le squadre, infatti, giungeranno all'appuntamento di domani sera con un solo obiettivo: vincere per continuare a cullare il sogno EuropaLeague. Si tratta di un vero e proprio dentro o fuori, quindi, uno spareggio in cui il contributo degli uomini di maggior carisma delle rispettive compagini potrebbe fare la differenza. A tal proposito, c'è un duello che merita particolare attenzione: quello tra i leader della due mediane Andrea Bertolacci, per quanto concerne il Griofone, e Alessandro Gazzi per il Torino. 

"QUI BERTOLACCI - Giunto al termine della sua 3° stagione al Genoa, Andrea Bertolacci è ormai diventato un punto di riferimento per la formazione di Gasperini. Le sue ottime prestazioni da regista davanti alla difesa hanno infatti convinto tutti, compreso Antonio Conte, che lo ha fatto esordire con la maglia della nazionale maggiore durante l'amichevole contro l'Albania del 18 novembre 2014, giocata proprio in quel di Marassi. Una grande stagione quella dell'ex Lecce, condita da 4 gol e 6 assist in 30 presenze. Alla luce di quanto appena affermato, risulta evidente come la pericolosità in zona offensiva del Grifone sia anche legata alla creatività del classe '91, un talento ormai affermato la cui centralità nello scacchiere rossoblu gli ha già permesso di raggiungere prestigiosi traguardi personali. 

"QUI GAZZI - Otto anni e molta esperienza in più per Alessandro Gazzi. Al di là di alcune incertezze commesse durante il derby con la Juventus, la stagione del rosso centrocampista di Feltre è davvero da incorniciare. Non vanterà gli stessi numeri in termini di marcature e assist e la medesima visione di gioco del suo rivale, ma il suo apporto in mezzo al campo è sicuramente imprescindibile per il Torino. Spirito da guerriero, mente lucida e professionalità hanno infatti caratterizzato le prestazioni dell'ex Bari, vicinissimo a lasciare il capoluogo piemontese lo scorso agosto. Nel giro di pochi mesi, invece, il trentaduenne ha fatto ricredere il mister, spodestando Vives dal ruolo di titolare davanti alla difesa e trascinando i granata in numerosi impegni di campionato ed Europa League. 

"Un confronto a distanza molto interessante quello appena esaminato, un testa a testa tra due giocatori su cui ricadranno inevitabilmente molte responsabilità in occasione della delicata sfida di domani sera. Il primo ha dalla sua la fortuna di essere ancora ad inizio carriera e la motivazione ad ambire a palcoscenici prestigiosi, il secondo l'esperienza e la personalità di chi ha saputo prendere in mano il centrocampo del Toro nella miglior stagione degli ultimi 20 anni. In mezzo a tutto ciò, un'analogia c'è: parliamo di due veri leader delle rispettive mediane.