dal nostro inviato a Borgomanero (No), Stefano Rosso - E' un Ventura sorridente quello che commenta il suo Toro all'indomani della vittoria contro il Getafe. Il 2-1, più che per il risultato, è il sigillo perfetto per questa seconda parte di preparazione estiva: una vittoria meritata, frutto di una prestazione convincente che, nonostante la fatica accumulata dalla squadra nei giorni, è riuscita ad imporre il proprio modo di giocare su una squadra del calibro del Getafe, senza permettere agli spagnoli di impostare il loro ritmo nè tantomeno di imporre il proprio credo calcistico.Volendo dimenticare per un attimo il calciomercato o la vicenda-scommesse la risposta di questo Toro è chiara ed il tecnico la comprende bene: ''Affrontavamo una squadra forte ed era importante leggere bene le situazioni - esordisce lo stesso Ventura - abbiamo dimostrato di saper giocare bene al calcio, perchè se non avessimo fatto una partita tanto buona alla fine probabilmente l'avremmo anche persa. Invece non a caso abbiamo vinto''.
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”Giocando così bene si vince”
dal nostro inviato a Borgomanero (No), Stefano Rosso - E' un Ventura sorridente quello che commenta il suo Toro all'indomani della vittoria contro il Getafe. Il 2-1, più che per il risultato, è...
Sembra persino lapalissiano in alcuni passaggi il tecnico granata, ma nel sottolineare il carattere del suo Toro si esalta una caratteristica che non era mai stata propria di questa squadra negli ultimi anni: la capacità e soprattutto la personalità di poter affrontare una rimonta. Contro il Getafe il Torino passa in svantaggio a metà del primo tempo: è solo un'amichevole ma balena spontaneo il pensiero in mente, è finita.
Invece la squadra incassa il colpo, non si scompone e reagisce. La traversa di Verdi sembra il classico sussulto nel vuoto è invece è il preludio alla rimonta: ''Il Getafe non è una squadra abituata a perdere, finora le aveva vinte tutte segnando tre reti allo Sporting Lisbona, cinque al Bruges e due all'Huelva: non è un caso che fossero incavolati neri a fine partita, ma di sicuro ci devono dei complimenti per come abbiamo giocato, abbiamo concesso poco contro una squadra che solitamente crea tantissimo''.
Qui salta fuori la vera forza delle squadre di Ventura, la solidità difensiva: ''Abbiamo commesso due errori ed uno l'abbiamo pagato col gol subito: un disimpegno errato di D'Ambrosio ed un affondo azzardato di Verdi in occasione del loro vantaggio. E' questo il pregio di squadre dotate di tale tasso tecnico, non si può concedere loro nulla perchè puniscono, ma se hanno fatto un solo gol è per merito di quello che non abbiamo concesso loro''.
Due parole cadono anche sui singoli, con Rodriguez all'esordio e Brighi, atteso alla prova del dieci: ''Il difensore ha giocato 20' con grande personalità: si sta inserendo bene e piano piano partecipa sempre di più, anche dal punto di vista del gioco, mentre Brighi ha patito un po' fisicamente ma il polpaccio è stato bene: sarebbe bello se si levasse di dosso anche la paura per tornare ad essere quel Matteo Brighi che era, quando giocava nella Roma e nei tanti altri anni in serie A...''.
L'ultimo auspicio è per Mondovì e, soprattutto, per il futuro: ''Oggi è andata bene così, da lunedì speriamo di avere a disposizione anche Santana così poi - completa con superficialità, salvo poi correggersi in extremis - ci mancherà quello che mancherà..''. Correzione o meno il segnale è chiaro: il tecnico sta lavorando, e bene, con i giocatori che ha a propria disposizione, ma per mettere le ali a questo Toro ci vuole qualcosa in più e quel qualcosa in più in questo caso, purtroppo, non può essere soltanto una nota bevanda energita.
(foto M.Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dal nostro inviato a Borgomanero (No), Stefano Rosso - E' un Ventura sorridente quello che commenta il suo Toro all'indomani della vittoria contro il Getafe. Il 2-1, più che per il risultato, è...
Sembra persino lapalissiano in alcuni passaggi il tecnico granata, ma nel sottolineare il carattere del suo Toro si esalta una caratteristica che non era mai stata propria di questa squadra negli ultimi anni: la capacità e soprattutto la personalità di poter affrontare una rimonta. Contro il Getafe il Torino passa in svantaggio a metà del primo tempo: è solo un'amichevole ma balena spontaneo il pensiero in mente, è finita.
Invece la squadra incassa il colpo, non si scompone e reagisce. La traversa di Verdi sembra il classico sussulto nel vuoto è invece è il preludio alla rimonta: ''Il Getafe non è una squadra abituata a perdere, finora le aveva vinte tutte segnando tre reti allo Sporting Lisbona, cinque al Bruges e due all'Huelva: non è un caso che fossero incavolati neri a fine partita, ma di sicuro ci devono dei complimenti per come abbiamo giocato, abbiamo concesso poco contro una squadra che solitamente crea tantissimo''.
Qui salta fuori la vera forza delle squadre di Ventura, la solidità difensiva: ''Abbiamo commesso due errori ed uno l'abbiamo pagato col gol subito: un disimpegno errato di D'Ambrosio ed un affondo azzardato di Verdi in occasione del loro vantaggio. E' questo il pregio di squadre dotate di tale tasso tecnico, non si può concedere loro nulla perchè puniscono, ma se hanno fatto un solo gol è per merito di quello che non abbiamo concesso loro''.
Due parole cadono anche sui singoli, con Rodriguez all'esordio e Brighi, atteso alla prova del dieci: ''Il difensore ha giocato 20' con grande personalità: si sta inserendo bene e piano piano partecipa sempre di più, anche dal punto di vista del gioco, mentre Brighi ha patito un po' fisicamente ma il polpaccio è stato bene: sarebbe bello se si levasse di dosso anche la paura per tornare ad essere quel Matteo Brighi che era, quando giocava nella Roma e nei tanti altri anni in serie A...''.
L'ultimo auspicio è per Mondovì e, soprattutto, per il futuro: ''Oggi è andata bene così, da lunedì speriamo di avere a disposizione anche Santana così poi - completa con superficialità, salvo poi correggersi in extremis - ci mancherà quello che mancherà..''. Correzione o meno il segnale è chiaro: il tecnico sta lavorando, e bene, con i giocatori che ha a propria disposizione, ma per mettere le ali a questo Toro ci vuole qualcosa in più e quel qualcosa in più in questo caso, purtroppo, non può essere soltanto una nota bevanda energita.
(foto M.Dreosti)
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