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Glik, operazione futuro

Dal ’90 ad oggi la Polonia ha mancato per quattro volte la qualificazione alle fasi finali dei Mondiali (compresi quelli sudafricani) e nelle altre due è uscita già al primo turno....

Federico Danesi

Dal ’90 ad oggi la Polonia ha mancato per quattro volte la qualificazione alle fasi finali dei Mondiali (compresi quelli sudafricani) e nelle altre due è uscita già al primo turno. Ecco perché, pur in una fase di profondo ricambio generazionale come hanno mostrato anche gli ultimi Europei, centrare il biglietto per il Brasile sa già di impresa. Ecco perché Kamil Glik su quell’aereo ci vuole salire dopo aver mancato di poco la rassegna continentale in casa sua.UNICO IN CAMPO - Vuoi per infortuni, più recenti come nel caso di Ogbonna o antichi come per Birsa, vuoi per scelte tecniche legate ad esperienza e gerarchie, come per Stevanovic e Gillet, molto probabilmente il centralone della truppa di Ventura sarà anche l’unico realmente impegnato in campo in questo lunga parentesi dedicata alle nazionali: succederà martedì a Varsavia quando la sua Polonia si giocherà una bella fetta della qualificazione contro l’Inghilterra di Roy Hogdson.

LA CONCORRENZA AUMENTA - Facile che Kamil abbia chiesto ragguagli anche a Ogbonna, che degli inglesi è stato avversario diretto lo scorso agosto anche se quella nazionale era molto sperimentale e profondamente diversa da quanto si vedrà in campo il 16. Ma per Glik è occasione buona anche per riprendersi da un filotto non certo fortunatissimo, fatto di due rigori procurati (nel secondo caso decisamente non volente) e di prestazioni che tutto sommato non hanno convinto appieno. Il fiato sul collo di gente come Di Cesare, ma anche Rodriguez, comincia a farsi sentire ed è meglio per lui darsi una svegliata, in maglia bianca prima, con quella granata poi.

TRA PRESENTE E FUTURO - Anche perché un’altra domenica giocherà contro quello che è stato il suo passato e potrebbe diventare il suo futuro, ché tra Palermo e Torino c’è una compartecipazione in atto. A 24 anni pieni ormai nessuno può più considerarlo un bel prospetto e se vuole considerarsi titolare fisso con diritto in questo Toro, la prima risposta da dare è in campo. Ben venga quindi la nazionale, soprattutto la partita unica che potrà consegnarlo integro a Ventura con quattro giorni per preparare Palermo. Ma l’impressione è che i bonus siano finiti, ora la palla passa direttamente a lui.Federico Danesi(foto M.Dreosti)