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Helsinki-Torino, una prestazione che deve far riflettere

Helsinki-Torino 2-1 / L'analisi della gara a mente fredda: dopo un discreto inizio, i granata si sono spenti con il passare dei minuti. Da dimenticare la ripresa

Nicolò Minella

La partita del Toro contro l'Helsinki di Lehkosuo ha avuto un esito tanto sorprendente quanto inevitabile alla luce di quello che si è visto in campo.

"Come spesso capita nelle competizioni europee, la prima sconfitta europea del Toro è arrivata quando meno ce lo aspettavamo: nel gelido incontro del Sonera Stadium, gli uomini di Ventura hanno, infatti, messo a nudo tutta l'inesperienza caratteristica di una squadra non abituata ai palcoscenici internazionali. La gara contro l'HJK era, però, assolutamente alla porta di un Toro che, al di là di un paio di occasioni targate Martinez e il palo colpito da Sanchez Mino, è presto (ed inspiegabilmente) sparito dal campo e ha vistosamente sofferto la rigida temperatura nordica e il buon atteggiamento della compagine finnica. Un notevole passo indietro (eccezion fatta per Gazzi, l'unico ad aver dato battaglia fino alla fine) per Glik e compagni che nelle prime uscite europee avevano dimostrato di essere abbastanza maturi per superare, o quantomeno non sottovalutare, le insidie di un torneo lungo e dispendioso come l'EuropaLeague. In quel del Sonera Stadium la squadra ha, invece, palesato tutte le lacune mostrate nelle ultime 3 stagioni nella Massima Serie: quando il Toro è chiamato alla prova del 9, sembra troppo spesso non possedere le risorse, soprattutto mentali, per raggiungere i propri obiettivi (basti pensare ad alcuni match della scorsa annata, in primis lo spareggio europeo interno contro il Parma e la trasferta di Firenze).

"E' chiaro che la qualificazione è ancora alla portata dei granata che, ricordiamolo, occupano il secondo posto del gruppo B con 3 punti di vantaggio sul Copenaghen, ma appare evidente come per riscattare il disastro di ieri sera e, più in generale, migliorare il rendimento della squadra, Ventura debba assolutamente lavorare sulla testa e il carattere dei giocatori. Certo, non si può dire che solitamente il Torino non sia una squadra solida e ben organizzata, ma, forse, la buona organizzazione non basta più, forse, il vero salto di qualità consiste proprio nel prendere in analisi prestazioni come quella di ieri sera e domandarsi come sia possibile perdere punti con così tanta ingenuità.