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I ragazzetti intraprendenti

“Il Torino ha alcuni ragazzetti intraprendenti, ma nulla di più”, ha detto ieri a fine partita l'allenatore dell'avversaria dei granata. Affermazioni non condite da grandissime sportività né...

Redazione Toro News

“Il Torino ha alcuni ragazzetti intraprendenti, ma nulla di più”, ha detto ieri a fine partita l'allenatore dell'avversaria dei granata. Affermazioni non condite da grandissime sportività né lucidità, ma questo poco ci importa. Il fatto è che, sotto la patina della rabbia, Moriero ha detto il vero, o almeno una parte di verità: il Toro della Seconda Repubblica è formato essenzialmente da giocatori di scarso curriculum e grandi polmoni. Sono cose che tutti i tifosi granata sanno ormai bene, e se anche gli osservatori esterni se ne accorgono non è che una conferma: i “ragazzetti” cui fa riferimento il tecnico del Frosinone sono i vari D'Ambrosio, Ogbonna, Rubin. In realtà, corrispondono all'identikit anche Antonelli, Pestrin ed altri, che non sono giovani ma che hanno la voglia ed il cuore di un ventenne.Tornando alla partita, il Toro del primo tempo è stato, per usare un'espressione a volte usata a sproposito, il migliore della stagione; Colantuono, giustamente, non vuole ammetterlo per evitare che i suoi possano “sedersi”, ma a tratti i granata sono stati addirittura spumeggianti. Peccato -nient'affatto veniale- non essere riusciti ad andare a segno se non su rigore: le occasioni vanno capitalizzate, non sempre ci saranno calci di rigore a tirare tutti quanti fuori dai possibili guai. Sono bastate due vittorie consecutive, ai granata, per ritrovarsi ad un passo dai play-off e a due dalla promozione diretta: da ieri, in molti credono che tutto sia ancora possibile.Con il rinnovato, incessante sostegno del pubblico, è stato sfatato un cosiddetto “tabù Olimpico” che alcuni avevano frettolosamente creato; come assicurava Petrachi, la squadra non è rimasta minimamente scossa dall'annuncio di Cairo, mentre in tribuna la presenza di Luciano Moggi alimentava sospetti e dicerie assortite che parimenti non turberanno il gruppo. In campo, l'ampia rosa a disposizione di Colantuono sta prendendo forma e assumendo una propria identità, ben più rapidamente di quanto non fosse riuscito alla squadra della Prima Repubblica che pure aveva avuto il ritiro estivo e mesi di prove per amalgamarsi. Il ricordo di quell'elefantiaca (negli ingaggi), stanca compagine sta velocemente svanendo; la Serie B è un'unica, grande incertezza, ma il Toro trova le sue sicurezze, giorno dopo giorno, al proprio interno. E va avanti, di partita in partita, senza sognare ma pure senza tante paure.

(foto M.Dreosti)