"Tra gli zero gol segnati dal Torino, gli zero tiri in porta del Brescia e gli zero cartellini utilizzati dall’arbitro la disputa tra rondinelle e granata non poteva che finire 0-0 o magari essere risolta da un autogol. E difatti così è stato con l’autorete che, manco a dirlo, per la legge di Murphy, è stata realizzata dal difensore del Torino Darmian dopo i vani tentativi dei suoi colleghi Glik e Benussi. E così nel manuale del perfetto autolesionista il Torino, che avrebbe meritato ai punti la vittoria o quantomeno un pareggio, ritrova un posto da assoluto protagonista. E dire che poteva essere la giornata giusta per riprendere il largo, dopo gli stop di Pescara e Sassuolo, ed invece la squadra di Ventura resta lì perdendo in modo rocambolesco la prima partita (e la perfetta media inglese finora rispettata) nel girone di ritorno. Andare alla ricerca di colpe specifiche per questa sconfitta resta tuttavia un esercizio molto difficile: lungi dal gettare la croce addosso al povero Darmian, la debacle del Rigamonti ha molti padri soprattutto tra gli attaccanti, ed in particolare Meggiorini ed Antenucci che hanno sprecato alcune ottime occasioni, ma anche la sfortuna materializzatasi nel palo colto da Vives (da situazione e posizione analoghe centrò la porta contro il Pescara) è risultata una componente importante così come la scarsa resistenza opposta da Parisi all’azione di Zambelli che ha portato all’autogol. Difficile invece appellarsi alle scelte del mister o all’impostazione tattica che pure Ventura ha cercato di cambiare in corsa senza fortuna poiché il Toro è così da sempre: quando ha intenzione di farsi del male, niente e nessuno riesce a fermarlo.
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Il borsino granata
Tra gli zero gol segnati dal Torino, gli zero tiri in porta del Brescia e gli zero cartellini utilizzati dall’arbitro la disputa tra rondinelle e granata non poteva che finire 0-0 o magari essere risolta da un...
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