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Il borsino granata

La truppa di Colantuono viaggia al ritmo di uno stop ogni tre partite e dunque conserva la media di due punti a partita che sarebbe sufficiente per ottenere la promozione. Tuttavia della partita di ieri sera a preoccupare non...

Redazione Toro News

"La truppa di Colantuono viaggia al ritmo di uno stop ogni tre partite e dunque conserva la media di due punti a partita che sarebbe sufficiente per ottenere la promozione. Tuttavia della partita di ieri sera a preoccupare non è tanto o meglio non è soltanto il risultato ma soprattutto il fatto che la squadra abbia prodotto poco in attacco (nulli i tiri in porta davvero pericolosi) e che la prestazione generale risenta troppo dello stato di grazia degli attaccanti e del capitano in particolare. Non a caso, infatti, le peggiori prestazioni della squadra e dell’attaccante di Guidonia finora sono coincise. Ora non è il caso di drammatizzare per la seconda sconfitta (la prima tra le mura amiche) ma ancora una volta lo stop sarà utile per tenere i piedi ben saldi per terra evitando voli pindarici e sogni di gloria che storicamente non si addicono a questa ostica categoria. Ci sembra però il caso di analizzare le cause della scialba prestazione contro il Padova al di là degli episodi che più di qualsiasi altra cosa decidono le partite a dispetto di guru e filosofi della pedata: sarebbe bastato ad esempio che la caduta in area di Di Michele al 70’ fosse stata punita col penalty anziché con l’espulsione e ora probabilmente staremmo esaminando un’altra situazione. Leggendo la partita in chiave tattica si può desumere che l’atteggiamento speculare delle due squadre ha favorito chi doveva controllare e ripartire magari con veloci verticalizzazioni (che ai granata sono mancate) e che il turn over applicato dal tecnico romano ha creato più squilibri che certezze soprattutto dalla cintola in su. Peraltro la squadra, in virtù dei vari avvicendamenti, non è apparsa nemmeno atleticamente più fresca ed i migliori in campo sono stati Ogbonna e Gasbarroni che avevano giocato praticamente tutto il match dell’Arechi. L’unica certezza al momento è che bisogna lavorare anche su varianti tattiche e che, come già facilmente preventivabile si è rivelata difficile la partita contro i veneti, allo stesso modo lo sarà certamente quella contro il Frosinone sabato. E per la prima volta senza Di Michele. Altro che fuga…

"(Foto: M. Dreosti)