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Il duro noviziato

La debacle contro la Lazio ha lasciato molti strascichi polemici tra la tifoseria granata, mentre all’apparenza società, squadra e mister fanno quadrato. Per Zaccheroni sembra non sia successo nulla di grave, Cairo a ragione deve...

Redazione Toro News

La debacle contro la Lazio ha lasciato molti strascichi polemici tra la tifoseria granata, mentre all’apparenza società, squadra e mister fanno quadrato. Per Zaccheroni sembra non sia successo nulla di grave, Cairo a ragione deve difendere le sue scelte, anche perché nulla è compromesso e gli isterismi servono a poco in questo momento. La gente granata ovviamente teme nuovamente i fantasmi della B, anche se ci sono squadre che stanno peggio, come quelle penalizzate da Calciopoli, anche se pare probabile che venga applicato uno sconto di pena che potrebbe tradursi nell’annullamento di sette punti per ciascuna squadra coinvolta.

"Zaccheroni è spaesato e forse gli manca la grinta da “Toro”, ha lasciato un po’ perplessi il suo modo di vivere la partita, spesso con le mani conserte, a bordo campo o seduto in panchina, senza dare la giusta grinta ai suoi, ma in effetti Zac non è mai stato uno alla Cosmi per intenderci. Imputata principale è la squadra, o meglio la campagna acquisti estiva. Desta perplessità ancora la precaria forma di Barone, anche se l’ex palermitano è parso in crescita nel primo tempo contro la Lazio, poi è caduto anch’egli nella ragnatela di quella disgraziata ripresa. Chi preoccupa maggiormente sono Di Loreto e Fiore, due giocatori che arrivano da una stagione non del tutto esaltante alla Fiorentina. Sul mercato a prezzi non proibitivi c’erano alcuni elementi che avrebbero incarnato al meglio lo spirito Toro: per esempio Christian Riganò, un vero leone d’area, uno che ha fatto gol dalla C2 alla A, passando tra Taranto, Florentia Viola, Fiorentina, Empoli, per finire al Messina. La Fiorentina l’aveva messo sul mercato a cifre non proibitive. Tra gli svincolati c’era un certo Lorenzo Stovini che, dopo un breve provino al Bolton, ha scelto di restare in Italia ed è approdato al Catania. A Firenze domenica è stato il migliore in assoluto tra i suoi, peccato per l’espulsione diretta, oltretutto immeritata.

"E’ giusto però sottolineare le difficoltà che si hanno quando si riparte daccapo, a seguito di un fallimento e ci si ritrova catapultati nella massima serie dopo appena un anno che si è ripartiti da zero. L’esempio più vicino è quello della Fiorentina che, nel suo primo anno di A con Della Valle, si è salvata all’ultima giornata (lasciando cadere nel discorso i sospetti di Calcioli), cambiando tre allenatori in una stagione e prendendo batoste severe come il 5-1 a San Siro contro il Milan. Non per fare polemiche, ma la Lazio ha ottenuto di spalmare il suo forte debito in 23 anni senza fallire, potendo mantenere quasi intatto il suo patrimonio, senza dover “regalare” un fuoriclasse come Oddo e continuando a fare acquisti importanti. Certe differenze di trattamento, chiamiamole pure di beneficio politico, purtroppo si ripercuotono anche sul campo, come si è potuto ahimè constatare sabato sera.