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Il paziente Sansone

Non sappiamo se Gianluca Sansone legga il Dalai Lama, soprattutto il suo ‘L’arte di essere pazienti’, ma in fondo importa anche poco. Perché se a 25 anni ritrovi per la...

Federico Danesi

"Non sappiamo se Gianluca Sansone legga il Dalai Lama, soprattutto il suo ‘L’arte di essere pazienti’, ma in fondo importa anche poco. Perché se a 25 anni ritrovi per la prima volta la Serie A il rischio grosso è quello di sederti e alle prime avversità di smontarti, mentre il ragazzo della Basilicata ha saputo essere più deciso di tutto quello che gli era successo di pervicacemente malvagio in questi primi due mesi.GIAN, SANGUE FREDDO - Traverse, arbitri cartellini, ma anche un minutaggio che sinora sembrava essere stato deciso da un bilancino piuttosto che da scelte tattiche. Poi l’occasione, quella che spesso è perfetta per entrare negli annali di ‘Questo lo segnavo anch’io’ di gialappiana memoria. In fondo qualche minuto prima occasione identica era capitata ad Hamsik (e la differenza tra Gillet e De Sanctis è stata netta) eppure lo slovacco aveva peccato. Gianluca no, anche se dovrà come minimo sdebitarsi con Aronica in separata sede, senza per questo tirar fiori fantasmi di combine o quant’altro.

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"PANCHINA VINCENTE - Ecco perché la gioia che ha accompagnato la sua rete non è finta, estemporanea. Sansone in rete e quel punto che ne è derivato, sa anche di simbolo, quello delle seconde scelte che sono state capaci di pazientare in silenzio, come spesso non avviene in altri ambienti, e di sfruttare la loro occasione. E’ stato il caso di D’Ambrosio che a sinistra si sta adattando con profitto. Ma soprattutto di pelatone Rodriguez, uno che da ieri attenta decisamente al posto da titolare di Glik già da domenica prossima contro il Bologna, sempre che Ogbonna sia arruolabile.

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"E ORA TITOLARE - Sansone al momento sembra davvero l’uomo del destino, quel peperino d’attacco che serve in primis a Bianchi dopo l’ennesima prova fallita da Sgrigna. Incurante delle voci di mercato (e del tecnico) che benedicono i possibili arrivi tra due mesi di giocatori come Zarate o Vargas, magari entrambi, che andrebbero quasi sicuramente a soffiargli quel posto che in realtà non ha ancora, lavora, lavora e lavora ancora. Certo ieri fino al gol aveva combinato nulla anche perché il nulla era quello che il Toro era stato capace di costruire in attacco. Però ha fatto punica cosa che gli si possa chiedere, farsi trovare pronto. Oggi tutti, anche quelli che non fischiano a priori Meggiorini, sposano il partito pro-Sansone già da domenica. Anche solo per provare e vedere l’effetto che fa, tanto mica siamo nella gabbia dei leoni…Federico Danesi(foto M.Dreosti)