Per Renzo Candussio della sezione AIA di Cervignano del Friuli (Ud) sabato all’Adriatico di Pescara si è trattato dell’esordio assoluto con i granata mentre in un’occasione aveva già diretto gli abruzzesi in Lega Pro nel pareggio di Lanciano nel 2007. Candussio è approdato alla CAN A-B nel 2008 dopo quattro stagioni alla CAN C e finora le statistiche parlano di un arbitro piuttosto “casalingo” dal momento che le squadre padrone di casa sotto la sua direzione hanno avuto la meglio in oltre il 50% dei casi. E, manco a dirlo, stessa sorte ha accompagnato il Pescara contro il Torino. C’è però da sottolineare che l’arbitraggio non ha inciso minimamente sul risultato finale del match e che anzi la direzione è stata tutto sommato molto tranquilla, senza casi da moviola, e tutto è filato in modo piuttosto liscio senza necessità di ricorso eccessivo ai cartellini. In avvio Candussio ha adottato un metro piuttosto inglese che in qualche caso ha suscitato le proteste del capitano del Torino Rolando Bianchi. Al 25’ è stato invece Iunco a chiedere l’intervento arbitrale per un brutto fallo di Mengoni ma Candussio accordava solo il calcio di punizione senza prendere provvedimenti nei confronti del calciatore pescarese. Il paradosso è che proprio in una fase di gioco nella quale i biancazzurri commettevano diversi falli per lo più impuniti, la prima ammonizione è stata a carico di un calciatore del Torino (D’Ambrosio al 29’). Nel secondo tempo la partita, pur ravvivata dai gol del Pescara, è scivolata via in modo piuttosto sonnolento e il direttore di gara si è adeguato: due sole ammonizioni (Cascione per fallo su Bianchi al 50’ e il diffidato Di Cesare per ostruzione su Ganci al limite dell’area all’86’). Poche le proteste e quattro i minuti di recupero segnalati dal IV uomo.
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Il punto sull’arbitro
Per Renzo Candussio della sezione AIA di Cervignano del Friuli (Ud) sabato all’Adriatico di Pescara si
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