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Il Toro di Ventura visto dai numeri

Nelle ultime settimane in casa granata si è evidenziato il problema dell'incisività del reparto offensivo e la trasferta di Cittadella, con le 12 occasioni costruite a fronte di una sola marcartura segnata, ne è stata...

Stefano Rosso

Nelle ultime settimane in casa granata si è evidenziato il problema dell'incisività del reparto offensivo e la trasferta di Cittadella, con le 12 occasioni costruite a fronte di una sola marcartura segnata, ne è stata l'ultima lampante dimostrazione.

Andando però ad analizzare i numeri del Torino durante questo campionato si può osservare come la squadra di Ventura stia viaggiando su medie realizzative piuttosto positive e perfettamente in linea con il cammino per raggiungere l'obiettivo stagionale: le 28 reti realizzate in 23 gare valgono alla squadra granata la media di 1,21 marcature a partita a fronte delle sole 0,65 subite alla volta, frutto dei 15 gol incassati durante la stagione.

Appronfondendo ulteriormente questo computo, com'è facilmente prevedibile, si nota una decisa differenza di andamento del Toro tra incontri disputati tra le mura dell'Olimpico – campo considerato ostico, ricordando l'avvio di stagione – e trasferte: la media di 1,36 reti segnate e 0,54 subite dimostra che a Torino la truppa di Ventura riesce ad andare quattro volte a segno in tre partite subendo appena un gol ogni due, mentre lontano da casa viaggia stabilmente sull'1,08 in uscita e sullo 0,75 in entrata.

Se la differenza in positivo già potrebbe essere un dato sufficientemente ottimistico circa lo stato della squadra, il confronto con le due compagini – Atalanta e Siena - che l'anno scorso conquistarono la promozione in serie A diretta potrebbe avvalorare ulteriormente tali numeri: la formazione di Colantuono ha infatti concluso la stagione 61 reti segnate e 35 subite in 42 incontri, con una media di 1,45 in uscita a fronte di un'entrata da 0,83 equivalenti a tre marcature realizzate ogni due gare e tre incassate ogni quattro, mentre i bianconeri di Conte con 68 e 34 hanno viaggiato su cifre leggermente migliori chiudendo ad 1,61 in uscita e 0,80 in entrata.

Analizzando nel dettaglio l'andamento interno ed esterno delle due compagini ci si accorge però di come la formazione di Ventura potenzialmente possa continuare su binari persino migliori delle due vincitrici della passata edizione: se da un lato sia l'Atalanta sia il Siena hanno infatti raggiunto medie realizzative interne piuttosto alte (1,71 i Lombardi, addirittura 2,14 i Toscani), dall'altro quelle difensive di entrambe superano gli 0,60 a partita – Atalanta 0,61 e Siena 0,66 – risultando decisamente più elevate rispetto ai Granata, a fronte di un computo in trasferta addirittura peggiore rispetto a quello del Toro. Se Colantuono lontano da Bergano viaggiava su numeri da 1,19 in uscita e 1,04 in entrata, la squadra di Conte arrivava addirittura quasi a pareggiare il conto con un 1,09-0,95: l'ennesima dimostrazione che nel calcio conta molto il bel gioco e lo spettacolo, ma per vincere le partite ed ottenere risultati può essere sufficiente anche segnare una marcatura soltanto.

Per dovere di cronaca, lungi dal voler paragonare la stagione attuale del Torino di Ventura con quello che fu di Lerda, la differenza tra le due annate granata oltrechè da classifica e ambiente viene ben evidenziata anche dai numeri: la scorsa stagione il Toro concluse addirittura in negativo il computo reti segnate/subite con un poco incoraggiante 48/49, registrando medie discrete in casa (1,33 in uscita e 1,14 in entrata) ma decisamente al di sotto delle aspettative in trasferta con uno 0,95 alla voce 'marcarture realizzate' a partita ed un 1,19 sotto quelle incassate.

Numeri che, se già esaminati anche sul finire della scorsa stagione, avrebbero probabilmente evidenziato l'impossibilità del Torino di raggiungere l'insperata promozione ben prima dell'ultima fatale giornata di campionato contro il Padova.

(foto M.Dreosti)