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Il Toro torna in A

Il successo della “Cairo & De Biasi band” è maturato di fronte a una vera e propria cittadella granata. Tolti i 3500 tifosi virgiliani, allo stadio erano presenti oltre 55 mila persone, più dei...

Redazione Toro News

"Il successo della “Cairo & De Biasi band” è maturato di fronte a una vera e propria cittadella granata. Tolti i 3500 tifosi virgiliani, allo stadio erano presenti oltre 55 mila persone, più dei residenti effettivi a Mantova che, secondo il Municipio, ha 47.790 abitanti (dati del censimento del 2001). Il famoso dodicesimo uomo in campo si è fatto sentire soprattutto ogni qualvolta gli uomini di Di Carlo attaccavano sotto la curva Maratona, sommergendo il malcapitato portatore di palla con una valanga di fischi che avrebbero infastidito e intimorito chiunque.

"Il successo è stato doppio per il presidente granata che ha centrato al primo colpo la serie A con un beneficio non trascurabile in termini economici, se si pensa che l’anno scorso l’abbandono della cadetteria veniva calcolato in circa 20 milioni di euro in più nelle casse. Più o meno la stessa cifra che Cairo ha investito nel club. “Veni, vidi, vici” può giustamente dire il primo presidente della nuova era granata. Ci sono pochi allenatori in circolazione che hanno potuto contare su un presidente capace di mostrare e mantenere quella “calma e sangue freddo” che ha sempre predicato in tutti i tempi della stagione. Dal canto suo, De Biasi ha saputo uscire dalle secche di un’annata particolare pilotando con saggezza una ciurma di esperti marinai verso una promozione che a un certo punto sembrava irraggiungibile. Ma il Toro, si sa, è un’idea che non conosce tempo e quest’anno ha trovato degli interpreti all’altezza.

"Ieri sera tutto ha girato al meglio. Ma quale futuro attende ora questa rosa straordinaria ? La piazza chiede, a ragione, la conferma di Rosina. Questa forse è la prima vera battaglia che attende sul mercato la dirigenza sbarcata nella massima serie. Il presidente ha dimostrato di essere anche un benemerito della dea bendata fin dalla prima partita e di saper leggere e scegliere gli uomini meglio di tanti altri manager calcistici. Una virtù rara e necessaria nel difficile mondo del calcio, popolato com’è di nani e ballerine. Ha anche detto di non sentirsi ancora un presidente, ma un aspirante al ruolo. Adesso lo attende una prova non meno stimolante di quella appena superata: il primo vero mercato di serie A.

"In bocca al lupo presidente e... grazie.