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Il (vecchio) Torino di Franco Lerda

di Valentino Della Casa

Chissà che Toro avremmo visto in campo, se Franco Lerda fosse stato allenatore già dall’anno scorso. Certamente, con la campagna acquisti promossa da Rino...

Redazione Toro News

"di Valentino Della Casa Chissà che Toro avremmo visto in campo, se Franco Lerda fosse stato allenatore già dall’anno scorso. Certamente, con la campagna acquisti promossa da Rino Foschi, anche il neo mister granata avrebbe dovuto riadattare il proprio credo tattico e calcistico, che anche ieri ha confermato di voler portare avanti (il 4-2-3-1), vista la grave carenza di esterni nella squadra (in tutto 3, Diana e i riadattati Gasbarroni e Leon) che sono uno dei punti chiave del modulo sopra indicato. Diversamente si sarebbe comportato con il Toro costruito da Petrachi (con il quale già da ieri il tecnico lavora per stabilire le linee guida della campagna acquisti). Un Toro molto più simile alle caratteristiche di squadra che favorisce il mister e che fa proprio degli esterni una delle sue armi migliori. Con il collettivo attuale, esclusi i prestiti secchi (che non possiamo più considerare del Toro, salvo trattative future), il mister sceglierebbe così. In porta vedremmo Sereni, in difesa, invece, spazio alla linea a 4 con D’Ambrosio, Ogbonna, D’Aiello (o Zoboli – Loria ad oggi tornerebbe alla Roma) e Garofalo (in forte ballottaggio con Rubin). Fin qui praticamente nulla di nuovo, rispetto alla gestione Colantuono. Qualche differenza (ovviamente, visto il modulo) inizierebbe a palesarsi a centrocampo. Innanzitutto per questioni contrattuali: due alternative molto utilizzate, Barusso e Genevier, in questo momento tornerebbero alla base. Ad oggi, mister Lerda potrebbe schierare Gorobsov (ai giovani, tra l’altro, l’allenatore ha sempre dato molto spazio) e Pestrin. La linea della trequarti sarebbe composta da Scaglia a sinistra, Gasbarroni al centro e Antonelli a destra. È forse questa la più grande novità, che solo parzialmente nelle ultime due partite contro il Brescia abbiamo visto (anche se in questo caso la difesa era a 3, e Antonelli si sacrificava tantissimo facendo quasi il terzino). Un trittico che probabilmente permetterebbe a Gasbarroni di esprimere meglio le proprie potenzialità, essendo più libero di inventare. In attacco, ovviamente, spazio a Bianchi, che, oltre a fare la sponda, verrebbe messo nelle condizioni migliori per andare a rete, anche di testa. Un Torino già pronto per il mister, dunque, ci sarebbe. Naturalmente molto verrà cambiato, come anche ha confermato ieri il DS Petrachi. Ma una base su cui lavorare già c’è, e sarebbe in perfetta sintonia con il credo del mister.

"(Foto: M. Dreosti)