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di Alessandro Salvatico

 

C’è una caratteristica negativa che, insieme alle molte positive, ha contraddistinto il Torino di Urbano Cairo fin dagli...

Redazione Toro News

"di Alessandro Salvatico

"C’è una caratteristica negativa che, insieme alle molte positive, ha contraddistinto il Torino di Urbano Cairo fin dagli inizi, fin dagli albori del Torino FC: l’assenza di un finalizzatore. La squadra granata, per tre anni, ha realizzato molto meno di quanto creasse, per un problema che sembrava ormai divenuto congenito. Se nella prima stagione cairota l’insieme fu realizzato in fretta e furia e fece il miracolo, nella seconda ci si lasciò ingannare dalla fiducia nel gruppo autore del miracolo stesso, e nel mercato invernale di riparazione ci si ostinò a puntare su chi già c’era in casa (Abbruscato su tutti). Peccato capitale non aver rimediato alla lacuna nel preparare il secondo campionato di A, e quando a Gennaio si decise finalmente di cercare il bomber, ecco che si inseguì, vanamente, un tal Rolando Bianchi. E, per tre anni consecutivi, il capocannoniere della squadra era un centrocampista (Rosina).Ora, basta. Cairo ha capito che gli sforzi (atletici) di dieci uomini, e quelli (economici) della sua società, rischiano di essere vani se non c’è qualcuno che li sappia capitalizzare. Questo qualcuno ora si è materializzato sotto forma, appunto, di Bianchi. Ma anche di Nicola Amoruso. E forse, chissà, anche -con un paio d’anno di ritardo sulla tabella cairota- di Elvis Abbruscato. Ora, Gianni De Biasi può fare quel che ogni allenatore vorrebbe poter fare: scegliere. Tra numerose soluzioni. Vediamole.

"Rosina-Amoruso-Bianchi. O Amoruso-Bianchi-Rosina. AmBiRò: così abbiamo ribattezzato il tridente che, nella prima di campionato, ha impressionato contro il Lecce. Un nome dal significato forte e positivo, un tridente invidiabile per assortimento: Rosina a correre e creare la superiorità numerica, Amoruso a dettare i movimenti e a fornire l’assist decisivo, Bianchi a creare gli spazi e a sbattere la palla in rete. In realtà, la capacità di trovare la porta è di tutti e tre: il bottino potenziale dice 44 (somma delle migliori stagioni di A dei tre, che sicuramente sarà causa di scongiuri assortiti da parte dei lettori), ma soprattutto la qualità dice che difficilmente, quando disponibili, si lasceranno togliere il posto.

"Il tridente titolare, dunque, è senza dubbio questo, ed il primo sostituto di Bianchi è senz’altro Roberto Stellone. La sua presenza in campo non cambierebbe nulla, tatticamente, se non nelle diverse caratteristiche dell’attaccante romano, più portato a giocare spalle alla porta e a fornire assist (per Amoruso, nel caso) che non a puntare la rete come Rolandinho. Ventola, purtroppo, è ormai alternativa dell’alternativa.

"Abate-Rosina-Bianchi è una seconda opzione per il tridente. Quando rientrerà, l’ex-Milan rappresenterà una possibilità enorme per De Biasi: la sua duttilità gli permetterà di giostrare come laterale di centrocampo in un eventuale linea a 4, ma soprattutto come ala in un terzetto d’attacco diverso, dove le due ali partano larghe a beneficio della punta centrale. Un tridente vecchio stile. Il biondo centrocampista potrà anche essere il miglior sostituto di Rosinaldo, andando a comporre un Abate-Amoruso-Bianchi.

"Abbruscato e Malonga sono invece possibili alternative a tutte e tre le figure dell’Ambirò. Elvis lo ha ribadito nell’ultima conferenza stampa, e De Biasi ne ha dato conferma sul campo, nelle varie amichevoli disputate: può ricoprire tutti e tre i ruoli, con l’adattabilità guadagnata con gli anni. Stesso discorso vale per il francesino, che a differenza di Abbruscato deve ancora dimostrare sul terreno di gioco la sua duttilità, ma in potenza la possiede.

"Entrambi gli ultimi due sono elementi adatti anche a giocare in un attacco a due punte. Già, perché il tridente spregiudicato (uno dei più “autentici”, meno camuffati, della categoria) di De Biasi, non è una formula definitiva; nulla vieta, a seconda delle circostanze, di schierare due punte, se non una solamente. In questo caso, la coppia Amoruso-Bianchi rimane quella di maggiori garanzie, forte di 35 gol realizzati insieme; Stellone ancora alternativa all’ex-Manchester City. Ma anche Abbruscato-Bianchi è duetto potenzialmente affiatato. Ed infine, in caso di necessità, il Torino potrebbe anche schierare una sola punta, come fatto spesso nel recente passato: con Rosina (più che Abate) ad appoggiare, nella passata stagione, Stellone, ed oggi Bianchi.

"Tante frecce all’arco di De Biasi, che può lanciarne una, due o tre alla volta. Qualcuna sarà usata più spesso, quasi sempre, altre più raramente. Ma il tecnico ha già dimostrato di valutare impegno e risultati, dunque le gerarchie non sono fisse, con l’allenatore trevigiano. Nemmeno l’AmBiRò, che pure oggi suscita speranze nei tifosi disabituati ai gol.