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In cerca di riscatto

di Edoardo Blandino

Dopo questi primi mesi di campionato si può iniziare a tracciare un primo, parziale, bilancio di stagione. Purtroppo la situazione attuale non è benevola come ci si...

Edoardo Blandino

di Edoardo Blandino

"Dopo questi primi mesi di campionato si può iniziare a tracciare un primo, parziale, bilancio di stagione. Purtroppo la situazione attuale non è benevola come ci si aspettava e questo non aiuta i giudizi su giocatori e squadra. La rosa è, come abbiamo spesso ripetuto, di buon livello, eppure qualcosa non ha funzionato. Il calcio è uno sport di squadra e se i risultati non arrivano non è mai colpa di una persona o di un gruppetto soltanto. È ingiusto quindi trovare i capri espiatori per la posizione in classifica, perché tutti sono coinvolti, dal giocatore che ha disputato più minuti a quello che ha giocato meno, passando tecnico e società. Quello che si può invece fare, è vedere quali siano i giocatori della rosa da cui ci si aspettava qualcosina in più, ma a cui, sia ben chiaro, non è giusto imputare più colpe di altri.

"Partendo dalla difesa spicca prima di tutti il nome di Matteo Sereni. Il portierone granata la passata stagione ha disputato un campionato eccezionale, dimostrando di essere forse il migliore portiere italiano dietro a Buffon. Considerando le prove offerte sarebbe stato giusto convocarlo agli Europei, ma Donadoni non è stato di questo avviso. In questa stagione, però, l’estremo difensore si è espresso al di sotto delle proprie potenzialità ed ha infilato una serie di partite discrete (nettamente inferiori ai livelli dell’ultimo campionato), culminate con l’osceno tentativo di dribbling contro il Bologna. Sempre in difesa l’altro nome è quello del neoacquisto Francesco Pratali. Il difensore doveva essere il centrale rapido cercato in estate, in grado di mettere a posto la difesa e qualche partita di buon livello l’ha anche giocata, a dimostrazione che le capacità le possiede. Però, nel complesso, l’ex empolese ha steccato perché troppo discontinuo e, in alcuni frangenti, poco concentrato: due doti fondamentali per un centrale difensivo. Un altro giocatore che deve riscattare questa prima parte di campionato è Aimo Diana. L’esterno granata ha fornito alcune prove piuttosto scadenti, nonostante il suo valore sia indiscutibile. A sua parziale discolpa c’è da considerare la posizione in cui De Biasi lo schierava in campo. Il giocatore dai biondi capelli folti è nato come terzino, ma ha abbandonato quella zona del campo da diversi anni, trasferendosi in pianta stabile sulla corsia esterna di centrocampo e conquistando la nazionale proprio in quel ruolo. Spostandoci verso l’attacco e tralasciando Rosina, di cui abbiamo più volte parlato, arriviamo a Rolando Bianchi. Il rendimento della punta è mancato tanto dopo le prime partite ed i gol regolari annullatigli, tanto da spingerlo a scivolare ai margini della squadra. Il ritorno di Novellino gli ha ridato grossa fiducia, che è stata ripagata con due gol in tre partite e la convinzione di poter fare sempre meglio nell’anno a venire. Proprio la convinzione che è mancata ai compagni citati in precedenza. Sono tutti calciatori di ottimo livello e devono solo tornare a fare ciò di cui sono capaci.