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Inter-Torino: Niang verso la seconda panchina consecutiva

Verso il match / Ecco le cause di una provvisoria delusione: errata collocazione tattica e poco spirito di sacrificio

Gianluca Sartori

"Il giocatore più caro dell'era Cairo è diventato una riserva del Torino. M'Baye Niang va verso la seconda panchina consecutiva, in vista di Inter-Torino: potrebbe entrare a gara in corso, e rendersi così partecipe di un piccolo derby personale - per lui che ha trascorso anni nel Milan - ma due esclusioni consecutive, se così fosse, non possono che fare scalpore. Fortemente voluto da Sinisa Mihajlovic, l'esterno franco-senegalese (giunto con un'operazione dai 15 milioni complessivi) ha innegabilmente deluso nelle 8 partite in cui è stato chiamato in causa, sempre da titolare; e il tecnico serbo, contro il Cagliari, lo ha di fatto "epurato", lasciandolo in panchina per il match in cui si giocava la permanenza.

"Arrivato a Torino l'ultimo giorno di mercato, per scusare le sue prestazioni non sufficienti è stata tirato in causa, forse in maniera esagerata, l'alibi della scarsa forma fisica: in realtà Niang ha svolto normalmente la preparazione estiva insieme al Milan, stando fermo solo gli ultimi dieci giorni di mercato a causa del certificato medico che presentò al club rossonero per non allenarsi e decidere il suo futuro. Altresì il "non giocava da due anni" che Mihajlovic pronuncia ogni volta che parla di Niang non sembra, dati alla mano, corrispondere al vero. Nella stagione 2016/2017, tra Milan e Watford, ha infatti totalizzato 32 presenze.

"POCA UMILTA' - Cause di quella che fin qui si può definire una delusione bella e buona sono in primis il collocamento tattico riservato a Niang: la posizione di esterno del 4-2-3-1, che lo chiamava a compiti importanti in fase difensiva, non faceva certamente per lui (tutto è tranne che un faticatore) e, come succede quando in una catena di montaggio non funziona un ingranaggio, tutto ciò ha causato dei danni per l'intera squadra. Inoltre anche il giocatore è sembrato spesso avere un atteggiamento di superficialità e di poca umiltà, come se la sua grande qualità fosse sufficiente per fare la differenza, quando non è così se non è accompagnata dallo spirito agonistico. Atteggiamento da rivedere che è stato notato anche dal pubblico del Grande Torino, che gli ha riservato più di qualche fischio al momento della sua uscita dal campo, nella gara contro la Roma.

"Sulla traversa presa a Firenze si è dunque fermata provvisoriamente l'avventura di Niang al Torino; nel 4-3-3,come evidenziato in precedenza su queste colonne, diventa difficile rinunciare a uno tra Falque e Ljajic per fare giocare Niang. Ora Mihajlovic è costretto a risolvere il rebus: il giocatore è da ricostruire fisicamente e mentalmente, e gli va trovata una collocazione in uno scacchiere tattico che per ora non prevede spazio per lui. Nel frattempo, un po' di panchina non può che portare ad una sana riflessione.