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Iturbe si sblocca dopo due anni: una liberazione per conquistare il Torino

Focus on / L'esterno entra in partita con grinta e carattere: la prima rete in granata è da opportunista vero ed arriva proprio nel momento del bisogno

Federico Bosio

"Due anni, tanto era durato il periodo di digiuno per Juan Manuel Iturbe che non segnava in competizioni ufficiali per la precisione dal 12 settembre 2015, allorquando dopo una bella percussione personale metteva a segno lo 0-2 definitivo sul campo del Frosinone siglando il suo quarto - ed ultimo - centro in maglia giallorossa. Dopo questo episodio, tra il prestito in Premier League ed il rientro tra le fila capitoline, lo spazio ritagliatosi sul terreno di gioco era stato davvero poco e conseguentemente anche il trend positivo a livello personale. L'esterno lo scorso gennaio ha deciso di accettare il trasferimento al Torino e cominciare questa nuova avventura, fondamentalmente con l'obiettivo - che era ormai necessario - di rimettersi in gioco e ripartire: adesso si può dire che il paraguaiano ci sia finalmente riuscito, che il primo e fondamentale passo sia stato compiuto.

"Il punto di svolta, ovviamente, è arrivato ieri sera: i granata hanno pareggiato la sfida interna contro la Sampdoria, un incontro che ai punti avrebbero meritato ampiamente di vincere ma purtroppo la precisione sotto porta è stata veramente scarsa. Con lo scorrere delle lancette, il vantaggio ospite continuava a resistere ed al contempo la lucidità granata a diminuire, ed ecco che al minuto 72 Mihajlovic decide di sostituire uno spento Iago Falque per inserire forze fresche ed imprevedibili, dando fiducia proprio ad Iturbe: l'esterno non è ancora non nelle migliori condizioni per via del recente infortunio dal quale è appena rientrato e dunque non figurava nei possibili candidati dal primo minuto, ma era invece un jolly da utilizzare a partita in corso come valida alternativa per 'spaccare' la difesa avversaria con incursioni ed accelerazioni. Un obiettivo raggiunto, una mossa perfettamente azzeccata: bastano cinque minuti all'esterno per proporsi in area di rigore, dettare i tempi a Ljajic per l'imbucata, raccogliere di astuzia e rapidità il pallone mal controllato da Regini e fulminare uno - in quella situazione - statuario Puggioni.

"Il pareggio è suo, ed il boato del 'Grande Torino' assolutamente meritato: se è vero che il rimpallo fortunoso è stato decisamente favorevole nella specifica situazione, il paraguaiano ha il grande merito di aver rappresentato ieri sera quel punto d'appiglio al quale i compagni si sono subito aggrappati in quello che stava diventando un incredibile e surreale naufragio, nonchè di essere stato l'unico a riuscire a fare centro nonostante le innumerevoli occasioni create dai padroni di casa. Iturbe torna quindi alla marcatura personale dopo due anni ed è una rete che risulta decisiva, ma nel complesso i segnali arrivati dall'esterno sono stati positivi: nonostante la condizione fisica non sia come detto ancora al cento per cento, l'ex Roma è entrato in campo con la voglia di fare la differenza, un carattere ed una determinazione che fungono facilmente da esempio per i compagni. Il futuro intorno al paraguaiano è ancora parecchio nebuloso ed incerto, la cifra per il riscatto è alta e le prestazioni fino a questo momento sono state limitate ed altalenanti: quel che è certo è che attraverso lo spezzone e attraverso il gol da vero opportunista d'area di rigore di ieri sera, Juan Manuel Iturbe ha finalmente ripreso un discorso interrotto da troppo tempo, ed ha compiuto il primo e fondamentale passo per prendersi il Torino.