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Juve Stabia-Torino, nessun precedente

La partita che andrà in scena sabato allo stadio 'Romeo Menti' di Castellammare di Stabia, uno dei tanti impianti di serie B dedicati a giocatori del Grande Torino, sarà un momento che si potrebbe definire storico per le due...

Stefano Rosso

La partita che andrà in scena sabato allo stadio 'Romeo Menti' di Castellammare di Stabia, uno dei tanti impianti di serie B dedicati a giocatori del Grande Torino, sarà un momento che si potrebbe definire storico per le due formazioni: per i Granata infatti, in quasi 106 anni di storia, sarà la prima uscita in assoluto in Campania contro la Juve Stabia.

Le Vespe - così ribattezzate per la casacca a striscie giallonere - vantano una storia altrettanto longeva quanto quella del Torino, ma decisamente più travagliata a livello societario: nata nel 1907 come Stabia Sporting Club la società è fallita due volte, nel 1933 e nel 1958 col nome di Calcio Stabia, prima di assumere la denominazione definitiva di Juventus Stabia la cui storia è culminata con un terzo sold out nel 2001.

Sulle ceneri di quella società è rinata la Juve Stabia degli attuali patron Giglio, ex Sorrento, e Manniello che con una cavalcata trionfale, negli ultimi due anni, hanno saputo condurre le Vespe ad una doppia promozione dalla Lega Pro seconda divisione fino alla serie B, collezionando anche una Coppa Italia di Lega Pro.

L'unico precedente contro il Torino della storia, come anticipato, è la sola gara disputata all'Olimpico nel girone di andata dell'attuale campionato (nella foto di M.Dreosti un'azione di Iori durante quella sfida): per la cronaca la partita finì 1-0 per il Torino grazie ad un'invenzione di Rolando Bianchi capace di incrociare di testa un traversone dalla trequarti campo operato dal centrale polacco Kamil Glik.

Allora quella marcatura fu provvidenziale - sia per la squadra si per il capitano che iniziò proprio in ottobre il digiuno dal gol concluso due sabati fa a Grosseto - perchè sbloccò una partita complicatissima durante la quale la Juve Stabia imbrigliò il Torino giocando a viso aperto e pressando i portatori di palla granata sin nella propria metà campo anzichè limitarsi ad aspettarne le sfuriate offensive nella speranza di arginarle.

Stavolta il discorso sarà però diverso: il campo in sintetico del Menti potrebbe agevolare la maggiore tecnicità di alcuni giocatori del Toro e soprattutto a far la differenza dovrà essere la voglia di riscatto che i Granata dovranno mettere in campo per far dimenticare il brutto passo falso di lunedì sera contro il Verona.