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Juventus-Torino, Maspero: “Miha merita rispetto. La buca? Ho anticipato il VAR”

Esclusiva TN / L'ex centrocampista ai nostri microfoni: "Vigilia di svago? È giusto. A volte caricare troppo una partita può essere controproducente"

Nicolò Muggianu

"C'è aria di derby a Torino. Nel giorno della stracittadina di Tim Cup, abbiamo intervistato uno dei massimi esponenti in materia. Stiamo parlando di Riccardo Maspero, entrato nella storia dei derby per quel Juventus-Torino datato 14 ottobre 2001 in cui i granata riuscirono a rimontare il 3-0 iniziale, portandosi poi sul 3-3. In chiusura di gara, l'ex centrocampista si rese protagonista per la famosa "buca" scavata sul dischetto del rigore che propiziò l'errore di Salas dagli undici metri.

Quando i tifosi granata pensano al derby della Mole, inevitabilmente pensano anche a lei che, a modo suo, decise il rocambolesco derby dell'ottobre 2001.

"È stato un episodio importante. Un derby che stavamo perdendo e che poi siamo riusciti a ribaltare con grande decisione e grande entusiasmo. Poi ci fu l'episodio del rigore che..."

Cosa le passò per la testa in quegli istanti?

"Diciamo che ho anticipato la VAR di qualche anno (ride n.d.r). Ci fosse stata prima non sarebbe successo. Ma visto che non c'era mi sono dovuto inventare qualcosa per far sì che la Juve non vincesse la partita. A cosa pensavo? Diciamo che rosicavo. Avevamo ribaltato una partita che sembrava persa e perderla in quel modo con un rigore abbastanza dubbio, anzi inesistente, dava fastidio. Non ce lo meritavamo e allora mi sono detto: 'Chissà che lui non sbagli a posizionare il pallone sul dischetto e lo sbagli'. E così è stato".

Pensa che che l'atmosfera che si respira tra i giocatori in campo sia la stessa di allora?

"Più passa il tempo e meno si riesce a creare quell'attaccamento, quella voglia di sudare per la maglia, di lottare, di tirare fuori gli attributi fino alla fine. Perché c'è il denaro di mezzo che ti porta a stare tranquillo. Ma essere del Torino deve essere un orgoglio, uno stimolo, devi voler dare soddisfazione ai tuoi tifosi. Devi lottare fino alla fine per la maglia che indossi quest'anno, ma che dovresti voler indossare anche l'anno prossimo e l'anno dopo ancora".

L'obiettivo annunciato del Torino a inizio anno è l'Europa. Quale strada ritiene meno impervia: campionato o coppa?

"Ci si aspettava un Toro diverso quest'anno, ma va bene così. Il girone d'andata è passato, adesso c'è la Coppa Italia che può essere una bella scorciatoia. Ma mi piace pensare che c'è anche un girone di ritorno in cui il Torino può migliorare in tutto e giocarsi un piazzamento in Europa League". 

Pensa che Mihajlovic sia l'uomo giusto per il Torino? 

"È normale che quando le cose non vanno come ci si aspettava all'inizio sia l'allenatore a pagarne le conseguenze. Quello che posso dire è che lui è il primo ad essere dispiaciuto per le critiche perché so quanto ci tiene, so come lavora e come cerchi di trasmettere alla squadra quelle che sono le caratteristiche del suo essere. La grinta, la voglia di non mollare mai. Credo che Sinisa per quello che ha fatto l'anno scorso meriti rispetto, considerazione e meriti tutti questi sei mesi per fare vedere fino alla fine quello che riesce a tirare fuori da questi ragazzi. Poi alla fine dell'anno si trarranno le conclusioni." 

Una lettura tecnico-tattica del derby: come si può battere questa Juventus?

"Purtroppo la Juve ha una rosa importante, quella mentalità che li porta a tirare fuori il massimo e ottenere il massimo e la devi battere sulla velocità, sulla voglia di combattere su ogni pallone. Non devi mollare mai, gli devi mangiare le caviglie. Non bisogna nascondersi: tecnicamente sono più forti. Devi essere bravo tatticamente, con quella fame quel veleno negli occhi per mettere paura e provare a vincere".

Vigilia di svago per i giocatori del Torino. Che giudizio dà a questa scelta? Forse bisognava stemperare la tensione? 

"Sicuramente quando ci sono certe partite è anche giusto trovare qualche diversivo che non ti faccia pensare troppo alla partita. Perché la partita è già carica di per sé, poi se ci pensi tutta la settimana e anche nel pre-partita rischi di arrivarci scarico. Invece qualche ora di libertà mentale ti può portare ad ottenere dei vantaggi sul campo". 

Un pronostico?

"È normale: dico vittoria del Toro. È quello che tutti ci auguriamo e che tutti ci aspettiamo. Davanti ci sarà una grande squadra, ma mi auguro vinca quella granata".