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La Lega che si slega

L’aria di bufera che si abbattuta in questi giorni sulla Lega Calcio presieduta da Vincenzo Matarrese è figlia di una votazione mal digerita dai grandi club, quelli più potenti, ma il cui voto in fin dei...

Redazione Toro News

"L’aria di bufera che si abbattuta in questi giorni sulla Lega Calcio presieduta da Vincenzo Matarrese è figlia di una votazione mal digerita dai grandi club, quelli più potenti, ma il cui voto in fin dei conti vale quanto quello degli altri. Se ne sono accorti durante la nomina per il nuovo Consiglio di Lega per la Serie A, nella quale 11 club su 20 hanno preferito votare Tommaso Ghirardi (giovane presidente del Parma) piuttosto che Giovanni Cobolli Gigli, presidente juventino.

"Oltre a Ghirardi fanno parte del Consiglio Urbano Cairo, Claudio Lotito (Lazio), Gino Pozzo (Udinese), Aldo Spinelli (Livorno) e Ivan Ruggeri (Atalanta). Evidente l’assenza di un dirigente di spicco per Milan, Inter, Juve, Roma e Napoli, le società che avrebbero voluto Cobolli per tutelare gli interessi della “nobiltà” del calcio nostrano. La faccenda si è chiusa, come sappiamo, con un polemico abbandono, da parte dei dirigenti delle suddette squadre, degli uffici di via Rossellini a Milano, sede della Lega Calcio.

"Galliani ha tuonato: “L’84% dei tifosi italiani così non è rappresentato, poiché io e Moratti siamo consiglieri ma senza diritto di voto”. Una rottura totale senza dubbio non gioverebbe al sistema calcio già duramente provato dalla sequela di scandali vari succedutisi negli ultimi anni. L’ideale ovviamente sarebbe riuscire a conciliare le posizioni differenti trovando una soluzione condivisa che al momento però non si intravede. Anche perchè le cosidette "piccole" hanno unito le forze e deciso di fare fronte comune, per controbattere allo strapotere economico delle 5 grandi.

"Non vanno meglio le cose per le società di B che minacciano la sospensione del campionato in quanto ancora sprovviste del contratto televisivo stagionale.