"di Alessandro Salvatico
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‘La nostra classifica è nostra responsabilità’
di Alessandro Salvatico
Che carattere, Ignazio Abate. Una maturità e una chiarezza non comune, per un ragazzo di 22 anni appena compiuti. Un ragazzo che, decisamente, non tenta di...
"Che carattere, Ignazio Abate. Una maturità e una chiarezza non comune, per un ragazzo di 22 anni appena compiuti. Un ragazzo che, decisamente, non tenta di addolcire la pillola: “Io credo che la classifica che abbiamo rispecchi quello che abbiamo meritato”. Tanto per iniziare. “E se riteniamo che questa classifica non ci appartenga, sta a noi dimostrarlo”.
"L’esterno granata, dopo un’assunzione di responsabilità come poche ne abbiamo sentite, nella conferenza-stampa tenuta presso il centro Sisport prosegue poi con la ricetta per uscire dalla brutta situazione in cui versa il Torino; ricetta che è poi la stessa del suo allenatore: “Solo il lavoro può farlo. Per la mia esperienza, solo il lavoro. Purtroppo è meno facile giocare come vorresti quando sei in zona retrocessione e hai assoluto bisogno di punti”. A proposito di mister, sembrerebbe che il cambio d’allenatore sia stato sentito dai giocatori: “Una boccata d’ossigeno, per darci fiducia nei nostri mezzi”. Si conoscevano già, il tecnico e il giocatore, dai tempi della Sampdoria. “Mi ha visto maturato? Sì, certo. Quando arrivai alla Samp, provenivo dalla sconfitta nella finale play-off contro l’Avellino, col mio Napoli; un dolore che non mi è mai passato. Non ero pronto, semplicemente; ho molto da rimproverare a me stesso per quel periodo, e nulla ad altri”. E il ragazzo ha trovato un mister altrettanto cambiato, ebbene sì: “Molto migliorato. Cura di più il rapporto umano, una cosa che per me è molto importante. Preparato, poi, lo è stato sempre, è uno che in carriera non ha praticamente sbagliato niente”. E' chiaro su cosa sta puntando il mister, in questa sua prima fase di lavoro: "La difesa. Prima cosa su cui si sta concentrando", mentre il cambiamento più importante a livello di squadra è "la mentalità da provinciale che abbiamo messo in campo a Firenze. E' quella giusta". Sottoscriviamo mille volte.
"Abate è in comproprietà con il Milan, e non nega nemmeno per un istante che la prospettiva di giocare in rossonero lo alletti; ma, al tempo stesso, non la cerca né ci pensa. “Io, a differenza di molti, davvero non ho di questi pensieri per la testa. In passato, tanti giocatori che avevano le qualità per giocare per il Milan (Donati, Donadel, tanti altri) sono passati in rossonero, ma… Se un giorno dovesse toccare a me, tanto di guadagnato, se no, vado avanti per la mia strada. Restare a Torino? Lo farei senza problemi”.
"Ha tentato di restare con la maglia che indossava in una circostanza, la bionda ala destra, ma non gli è stato concesso. Perché quella che sfiderà tra 48 ore all’Olimpico, per Ignazio, non è una squadra qualunque. “Io sono di Benevento, ho tifato Napoli per tutta l’infanzia. Quando ci giocai, volevo restare; non avessimo perso la finale, in B mi ci avrebbero lasciato, da Milano. Ero a casa, stavo bene, e avevo un rapporto eccezionale con mister Reja”. A Torino, ora, sente la stima dei tifosi, ma anche in questo caso si conferma un ragazzo che guarda dritto davanti a sé. Non perché non avverta quel che gli accade intorno, ma perché il suo sguardo non si ferma al complimento ricevuto, anzi: “Fa piacere, sì. In queste situazioni, però, passa tutto in secondo piano quel che non è l’immediata necessità primaria, ossia che la squadra migliori la propria classifica. Spero solo in un risultato positivo domenica”. Dritto davanti a sé, come in campo.
"“Do tutto? Tutti lo fanno. Fisicamente sto bene, abbiamo bruciato le tappe dopo l’infortunio e la caviglia a volte dà fastidio, ma si era temuto un intervento. Mi piace il ruolo, il mister poi tiene in considerazione tutti, lavora nello stesso modo con ogni elemento della rosa, e questa sarà la nostra forza fino alla fine della stagione”. Il ragazzo ammette che si sta impegnando molto, ma lo ritiene una cosa assolutamente normale; e ha ragione. “Quando ti impegni al massimo in allenamento durante la settimana, e non hai niente da rimproverarti nella vita privata, sei contento di te stesso. Poi, c’è sempre da migliorare”. Chiusura con un sogno: “Vincere l’Europeo con la Nazionale, a Giugno; siamo un gruppo fantastico”.
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