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”L’anno peggiore” per il Toro e per Rosina

Dopo l'insediamento di Camolese, le prime parole della squadra sono affidate al capitano.
Alessandro Rosina si è presentato in sala stampa, poco fa. Spera di tornare con il Palermo, ma voleva “giocare...

Redazione Toro News

"Dopo l'insediamento di Camolese, le prime parole della squadra sono affidate al capitano.Alessandro Rosina si è presentato in sala stampa, poco fa. Spera di tornare con il Palermo, ma voleva “giocare già domenica con la Sampdoria”, inizia “ma ho sentito un riacutizzarsi del dolore e abbiamo pensato che non fosse il caso di rischiare”.

"Prima di ogni altra cosa, però, porta al mondo la voce dello spogliatoio riguardo a “mister Novellino. Voglio ringraziarlo a nome di tutti, perché si è impegnato tanto e ha lavorato duro. Il calcio purtroppo è così -conclude- e spesso paga chi non ha tutte le colpe”. Ma ora “ripartiamo per la salvezza, che sarà un’impresa, come ha detto Corini”.

"L’argomento principale è, ovviamente, l’arrivo del nuovo tecnico. “Noi possiamo dire, da giocatori, che non è bello quando avviene un cambio del genere, perché è un segno che, evidentemente, i risultati non ci sono. Noi siamo a disposizione di chi arriva”. Con il mister nuovo, probabilmente sarà nuovo anche il modulo. 3-5-2? “Io sarò comunque a disposizione del mister, credo di esserlo sempre stato, cambiando molti ruoli. Il modulo, comunque, conta per l’organizzazione, ma ogni schema può andare bene se l’organizzazione c’è, e se si sa interpretarli”.

"Tornando ai tifosi, si parla dei cancelli della Sisport. Aperti o chiusi? “Ci vuole serenità, sia quando il momento è buono che quando non lo è. E -continua con sincerità il fantasista- cento o duecento persone non ti fanno lavorare tranquillo e sereno, ma questo vale sia per un momento positivo che per uno come l’attuale. Capisco che i tifosi vogliano vedere, ma è giusto anche che lo staff voglia riservatezza”. Una parola anche sul suo ruolo di capitano: “La fascia? Parlatene col mister, io non mi sono proprio posto il problema”.

"Già, il “momento”. Non buono, né per lui né per il Torino. Non è vero? “E’ dei peggiori, senz’altro. Dei più difficili per il raggiungimento degli scopi stagionali, ma siamo comunque a due punti dalla salvezza”. Chi è ancora in lotta? “Il Chievo si è tirato un po’ fuori con due vittorie, ma con due sconfitte può rientrare altrettanto velocemente. Con il Bologna abbiamo lo scontro diretto”. Sembra quasi che sia meglio essere sotto, ma ovviamente non è così: “Sicuramente preferirei essere al posto del Siena o dello stesso Chievo, ma anche loro non possono stare tranquille”.

"E dal punto di vista personale, l’anno in corso ha una definizione sicura e concisa, per Rosina: “Un anno di m…”, per essere chiari. “Condizione precaria, infortuni, prestazioni sottotono”, elenca. “Gol su azione? L’ho fatto qualche giorno fa…in allenamento”, aggiunge con amara ironia. Parole cariche di rammarico, di autocritica, e di voglia di riscatto: “E’ stato un anno, insomma, poco positivo per i miei obiettivi personali, ma guardate come le cose possono cambiare in fretta: guardate Marco Motta. Era ai margini nell’Udinese, al 31 Gennaio non sapeva cosa fare, ora dopo 5 o 6 partite positive il mio amico (ci sentiamo spesso) è in Nazionale. Nel calcio, succede che la svolta arrivi velocemente”. Speriamo che le parole del capitano siano beneauguranti.