toro

Lazio-Torino: partita non così negativa, ma i granata hanno due problemi evidenti

L'analisi dopo Lazio-Torino/ Quella di ieri non è stata una sconfitta particolarmente negativa, il Toro a tratti è sembrato convincente: ma il limite dei granata è proprio questo,...

Lorenzo Bonansea

"L'analisi dopo Lazio-Torino/ Quella di ieri non è stata una sconfitta particolarmente negativa, il Toro a tratti è sembrato convincente: ma il limite dei granata è proprio questo, convincere solo a tratti

"Il sacco di Roma, atteso dal lontano '93 contro la Lazio, anche questa volta deve essere rimandato. I novanta minuti di ieri, purtroppo, non sono serviti al Toro per confermare la sua crescita e avvicinarsi ai piani alti della classifica. A fare bottino pieno è la Lazio, una squadra in gran forma e in gran rispolvero, che ha collezionato ben quattro vittorie di fila e in questo momento vola ad un solo punto dal terzo posto. Insomma vincere ieri contro senza dubbio non il più facile degli avversari sarebbe stata un'impresa. I capitolini inoltre sono stati abili e fortunati a sfruttare due palle inattive, ma proprio questa disattenzione e superficialità in tali situazioni di gioco fanno del Toro una squadra ancora immatura e in grande difficoltà di fronte alle grandi.

"Analizzando la partita di ieri a mente fredda, nel Toro che esce sconfitto non tutto è da buttare, specialmente nel secondo tempo. Ci sono però alcuni aspetti specifici negativi che si stanno ripetendo troppo spesso in questa stagione. Il primo di tutti è l'atteggiamento: la squadra sembra avere il mordente adatto a vincere solo a sprazzi. Contro il Napoli, subito dopo il vantaggio il Toro sembrava uscito dal San Paolo e tornato sulla via di casa. Ieri, sembrava non essere entrato all'Olimpico nei minuti iniziali. Solo dopo aver subito il gol e il palo di Candreva si è vista una vera squadra, il vero Torino capace di mettere in difficoltà chiunque. Detto dunque in poche parole, il primo problema dei granata quest'anno sembra essere la mancanza di personalità, cattiveria e caparbietà nel voler ottenere i tre punti a tutti i costi, per tutto il corso del match.

"Vi è poi un secondo problema, per quanto riguarda l'aspetto prettamente tattico. Le difficoltà di inizio stagione, quando risultava complicato anche solo creare palle gol, sembrano essere in parte superate. Già, solo in parte però, perché i miglioramenti sono evidenti ma manca ancora decisamente un quid in più. La causa principale è dovuta alla oggettiva minore capacità di connessione, rispetto allo scorso anno, tra il reparto offensivo e il centrocampo. Inutile negarlo: il Toro quest'anno, senza il duo Cerci-Immobile, ha perso qualità in quella determinata fase di gioco. Ma questo non vuol dire che, cambiando meccanismi tattici, non si possa sopperire ottimamente alle partenze: ed è quello che certamente Ventura sta cercando di fare. Secondo problema, dunque: c'è bisogno di tempo per assimilare pienamente le tattiche e farle apprendere al meglio ai volti nuovi e giovani (Benassi su tutti). Una volta superati questi due limiti, il Toro potrà di nuovo pensare in grande.

"Nel frattempo, la prova di ieri non è stata così negativa perché appunto a tratti si è visto una buona squadra capace di mettere in difficoltà la solida compagine capitolina. Peccato per le disattenzioni, ma una sconfitta su un campo difficile come Roma ci può stare. Dunque niente allarmismi: se i granata giocheranno così o meglio contro Parma e Atalanta, mostrando più continuità e la giusta intensità per tutti i 90 minuti, i tre punti arriveranno di conseguenza.