gazzanet

Le pagelle di Torino-Chievo 2-1: Falque signoreggia, si intravede il vero Castan

Gianluca Sartori

 TURIN, ITALY - NOVEMBER 26: Adem Ljajic (L) of FC Torino is challenged by Ivan Radovanovic of AC ChievoVerona during the Serie A match between FC Torino and AC ChievoVerona at Stadio Olimpico di Torino on November 26, 2016 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

FALQUE 7: giocatore di altra categoria. Sembra non nella sua miglior giornata (e induce Miha a pensare di sostituirlo quando lancia una ripartenza Chievo con un erroraccio in impostazione) quando in tre minuti decide di spostare gli equilibri, colpendo di testa e con un sinistro magico per salire a quota sette reti stagionali e trascinare il Toro verso la vittoria. Regala qualche altra giocata di classe nella ripresa, ma il suo l'aveva fatto ampiamente (24' BOYE 6: entra benissimo in partita, disegnando arabeschi palla al piede: attira tre uomini su di lui per regalare a Obi un cioccolatino che il nigeriano a centro area non riesce a scartare. Poi una distrazione su palla inattiva che al Toro costa un gol: Inglese gli scappa per insaccare di testa. Si riscatta, però, lottando bene nel finale.)

BELOTTI 6: si temeva per la sua presenza in campo, dopo l'attacco febbrile in settimana, ma Miha lo recupera e il suo contributo in termini di corsa è quello di sempre, oggi con una propensione in più alla partecipazione nel fraseggio. Va vicino al gol nel primo tempo con una conclusione sporca, poi fa ammonire Dainelli dopo aver seminato due uomini. Nella ripresa lascia sul posto lo stesso Dainelli e mira l'incrocio dei pali col sinistro, sbagliando non di molto. Cala alla distanza, comprensibilmente, ma non si risparmia mai e poi mai, e Mihajlovic lo lascia in campo fino alla fine: la sua furbizia e la sua classe sono molto importanti anche quando tocca difendere un risultato con le unghie e i denti.

LJAJIC 5.5: inizia con i nervi a fior di pelle e al 13' rischia seriamente l'espulsione quando mette le mani addosso a Cacciatore in modo inopportuno e immotivato. Poi prova a dare imprevedibilità alla manovra granata, puntando a volte il dialogo con Belotti, sempre presente sulla diagonale, altre volte liberando Barreca per il cross, o cercando la conclusione lui stesso. Ci prova poco dopo la mezzora, con un destro un po' strozzato. Nella ripresa, quando il Chievo lascia fatalmente un po' di spazio in più, ha tempo e modo di provare a fare male alla difesa del Chievo, ma si perde tra qualche virtuosismo di troppo.

Potresti esserti perso