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Le pagelle di Torino-Fiorentina 2-1: Belotti più leone che gallo, Hart alza il muro

Gianluca Sartori

 TURIN, ITALY - OCTOBER 02: Iago Falque (R) of FC Torino competes with Hrvoje Milic of ACF Fiorentina during the Serie A match between FC Torino and ACF Fiorentina at Stadio Olimpico di Torino on October 2, 2016 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

FALQUE 7: è ispirato, in un momento d'oro, e si vede: al quarto d'ora esulta per la quarta marcatura in campionato, con un saggio di astuzia e classe: ruba palla, taglia la strada al marcatore e piazza il sinistro sul secondo palo. La sua partita, però, non è limitata a questo: sono il moto continuo, gli scatti difensivi, le giocate di malizia e la grinta nei contrasti a far di lui un giocatore vero, che si merita la standing ovation del pubblico al momento della sostituzione (72' MARTINEZ 6: entra con le motivazioni a mille, consapevole che però il risultato di doppio vantaggio lo deve indurre più a dar man forte al centrocampo che a spingere. Ha però una buona occasione di colpire: con la testa, non il suo pezzo forte, costringe Tatarusanu ad un buon intervento).

BELOTTI 7: il Gallo è già caldo in avvio: prima in avvitamento di testa prende l'esterno della rete, poi costringe Tomovic al super recupero scattando sul filo del fuorigioco. Stavolta il gol non arriva, ma dà dimostrazione di cosa voglia dire fare reparto da solo: tiene sempre impegnati due avversari alla volta, sgomita, le dà e le prende. Fino al novantesimo scatta su tutti i palloni: condizione fisica e mentale invidiabile per colui che resta un vero leader di questo gruppo.

BOYE 6: inizia bene, regalando qualche giocata strappa-applausi di quelle viste contro la Roma, poi cala leggermente alla distanza. Certamente si sacrifica molto in fase difensiva, là sulla sinistra, dove si aggirano spesso Bernardeschi e Ilicic. Alla fine ne risente comprensibilmente dal punto di vista fisico e viene sostituito, ma l'ovazione del Grande Torino è senza dubbio meritata. (59' LJAJIC 6: entra con una voglia incredibile e cerca la porta appena può: con il destro, però, per due volte non è preciso. Nel convulso finale, comunque, tiene in apprensione la difesa viola. La sufficienza non è solo di incoraggiamento).

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