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Le pagelle di Torino-Genoa 1-0: Belotti è d’oro, ma Rossettini è perfetto

Gianluca Sartori

 TURIN, ITALY - DECEMBER 22: Andrea Belotti (R) of FC Torino competes with Serge Gakpe of Genoa CFC during the Serie A match between FC Torino and Genoa CFC at Stadio Olimpico di Torino on December 22, 2016 in Turin, Italy. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

FALQUE 6.5: nel primo tempo ci prova molto ma non riesce a rendersi pericoloso palla al piede; la manovra del Toro a tratti si affida solo ai suoi spunti personali, ma è poco ispirato e non assistito a sufficienza. Si accende nella ripresa, ubriacando Munoz e scagliando un diagonale sinistro che scorre a fin di palo. Ma è soprattutto quando il Toro passa in vantaggio che dà un contributo apprezzabile: aiuta molto in fase difensiva, con addirittura un paio di chiusure importanti in area di rigore, e si fa sempre trovare pronto nella gestione del pallone, alleggerendo la pressione del Genoa. Nel finale fa addirittura il terzino aggiunto e si fa apprezzare per spirito di sacrificio. (44' BOYE ng)

BELOTTI 7: si batte e si sbatte col solito spirito ammirevole. Nel primo tempo però non gli arriva un pallone buono che sia uno: Munoz e Burdisso lo raddoppiano sistematicamente, non trova varchi e allora ci deve provare da fuori, con poco successo. A conferma che gli basta una palla buona per fare male, al terzo minuto della ripresa sigla il 13° gol stagione con una deviazione sottoporta da animale d'area di rigore quale è: e che arrivi su palla inattiva è una notizia, per questa squadra. Dieci minuti dopo va via a tre avversari palla al piede, per fermarlo lo devono abbattere e Maresca non vede nessun fallo. Vede invece la simulazione del Gallo in area di rigore. In pieno recupero Lamanna gli nega il raddoppio con un grande intervento: ma poco importa perchè stavolta la squadra fa tesoro del regalo di Natale del Gallo. Il 2016, anno di grazia di Belotti, non poteva che chiudersi col 25° canto del Gallo dell'anno solare.

LJAJIC 6: si è parlato tanto di lui in settimana: reduce da due partite sottotono tra Juventus e Napoli, è l'osservato speciale, specie dopo le frecciatine di Mihajlovic al San Paolo. Prova a spostare gli equilibri al quarto d'ora, quando salta Izzo e prova a piazzare il piattone destro sul secondo palo, trovando la risposta di Lamanna. Sbaglia ancora qualcosa di troppo e si becca qualche mugugno dagli spalti, poi prova a riaccendersi sul finale di primo tempo, con un buon tiro poi deviato e un ottimo filtrante che Zappacosta spreca. Così il più irritante finisce per essere il più pericoloso del primo tempo. Ad inizio ripresa, con tecnica e mestiere, si prende un fallo sulla sinistra; si occupa di calciare la punizione e questa diventa l'assist vincente per Belotti. Poi, pochi squilli ma un buon rendimento per voglia e grinta. Dà una mano alla squadra a difendere, nel finale di partita un suo inserimento potrebbe portare al raddoppio ma Lamanna para il colpo di Belotti. Questa di Ljajic si può comunque definire una buona risposta di grinta e di nervi.

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