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Lerda, qualche certezza per ”vendicare” il Toro

Il direttore sportivo del Torino é molto amico dell'allenatore del Siena, di cui é concittadino. Anche il team manager del Torino é molto amico dell'allenatore del Siena, con il quale ha condiviso alcuni anni di...

Redazione Toro News

Il direttore sportivo del Torino é molto amico dell'allenatore del Siena, di cui é concittadino. Anche il team manager del Torino é molto amico dell'allenatore del Siena, con il quale ha condiviso alcuni anni di significativa carriera. I tifosi del Torino no, loro sono molto meno amici dell'allenatore del Siena. E sperano di vederlo andare via sconfitto, oggi, proprio da quella Torino in cui quegli ha trascorso circa un terzo della propria vita.Antonio Conte torna però nella sua seconda casa con fini bellicosi, intenzionato a portare un altro sgarbo ai granata, qualcosa di simile a quello che fece con addosso il bianconero più famoso: una doppietta che stese la squadra di Mondonico in un derby del 1993. Oggi come allora, si trova a guidare un'avversaria più forte dell'avversaria del Toro che affronta; sette punti in più con una gara in meno quando non si é nemmeno a metà stagione dicono molto, sei gol segnati in più, sei gol subiti in meno.Soprattutto, un organico che in Franco Lerda suscita qualche invidia, leggendo il vero e proprio arsenale di cui può disporre il tecnico dei toscani. Arsenale acquistato con moneta sonante da quel vecchio -non anagraficamente, ma per esperienza- navigante del pallone che risponde al nome di Mezzaroma, uno che fa progetti ambiziosi e che li supporta con sforzi economici adeguati. Insieme all'Atalanta, il Siena é l'unica società della cadetteria ad aver svolto una campagna acquisti con la palese intenzione di tornare subito nella massima serie.A completare un quadro che alimenta timori in casa-Toro, c'é il quadro clinico che vede i padroni di casa presi da infortuni ed acciacchi in abbondanti quantità, mentre i bianconeri sono pressoché al completo, e tutti sono anche in discreta forma.Eppure, Lerda ad uno sgambetto ci pensa. In fondo, i suoi paiono trovare più difficoltà con compagini di medio-basso livello che non con le primissime della classe: vittoria con il Novara, pari a Reggio Calabria, sconfitta con l'Atalanta ma giocando alla pari. Un dato forse un po' debole cui aggrapparsi; infatti, l'allenatore confida soprattutto su altro: semplicemente, l'aver trovato la quadratura del cerchio (di quel cerchio forzatamente senza capitano). E' per questo che non cambierà, non oggi, dopo aver cambiato, da inizio stagione, specialmente l'atteggiamento: oggi il suo Toro attenderà il Siena, lo farà uscire allo scoperto, cercherà di non bruciare subito tutte le energie; confida infatti sui guizzi di un attacco rapido e leggero per mettere in difficoltà la difesa di Conte. Confidando di restituire lo sgarbo, a nome della tifoseria granata.

(foto M.Dreosti)